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Una Chiesa in dialogo con tutti: il messaggio del Papa a Firenze

«A 48 anni sono troppo vecchio per trovare un lavoro?»

don rizzolo antonio_oRIFLESSIONE Per la prima volta ho partecipato a un Convegno ecclesiale nazionale, anche se solo in qualità di giornalista. Sono stato infatti alcuni giorni a Firenze, al quinto Convegno della Chiesa italiana, che dal 9 al 13 novembre si è interrogata sul tema: “In Gesù Cristo il nuovo umanesimo”. Ho avuto modo di salutare anche monsignor Francesco Ravinale, amministratore apostolico della diocesi di Alba, e i nostri delegati al Convegno. Saranno loro stessi, nel prossimo numero di Gazzetta, a raccontare in modo più approfondito la loro esperienza, perché diventi motivo di riflessione e di impegno per tutti noi. In queste poche righe vorrei solo richiamare il discorso che papa Francesco ha tenuto nella cattedrale martedì 10 novembre. Un intervento che ha segnato una svolta nel Convegno, mettendo alcuni punti fermi imprescindibili. Un vero e proprio discorso programmatico, che dovrebbe essere letto e riletto da tutti noi con attenzione.

Il Papa, in particolare, ha posto alcuni seri interrogativi al nostro stile di vita in quanto cristiani, chiedendoci se è davvero improntato all’umiltà, al disinteresse, alle beatitudini evangeliche. «Non dobbiamo essere ossessionati dal “potere”», ha detto tra l’altro, «anche quando questo prende il volto di un potere utile e funzionale all’immagine sociale della Chiesa. Se la Chiesa non assume i sentimenti di Gesù, si disorienta, perde il senso. Se li assume, invece, sa essere all’altezza della sua missione». È una frase sulla quale meditare seriamente. Così come su quest’altra: «Vi raccomando, in maniera speciale, la capacità di dialogo e di incontro. Dialogare non è negoziare. Negoziare è cercare di ricavare la propria “fetta” della torta comune. Non è questo che intendo. Ma è cercare il bene comune per tutti». In particolare, Francesco ha spiegato qual è il modo migliore per dialogare davvero: «Non è quello di parlare e discutere, ma quello di fare qualcosa insieme, di costruire insieme, di fare progetti: non da soli, tra cattolici, ma insieme a tutti coloro che hanno buona volontà».

Francesco ha concluso spiegando che l’umanesimo cristiano «afferma radicalmente la dignità di ogni persona come figlio di Dio, stabilisce tra ogni essere umano una fondamentale fraternità». Parole che sono anche una risposta ai recenti, tragici, fatti di Parigi.

don Antonio Rizzolo

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