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23 Comuni vogliono avere la banda larga

In provincia di Cuneo la banda ultralarga resta ancora un miraggio

DOGLIANI  I 23 sindaci membri del Calso (Consorzio acquedotto Langhe sud-occidentali) intendono garantire ai cittadini una connessione alla rete telematica adeguata ai tempi e hanno preso come punto di riferimento il piano da sei miliardi che il Consiglio dei ministri ha messo a punto per arrivare nel 2020 all’85 per cento degli abitanti raggiunto da connessioni a 100 Mb e connessioni a 30 Mb per tutta la popolazione.
I sindaci mirano a entrare nella prima fascia, quella superveloce, e per farlo hanno ipotizzato di creare una piattaforma condivisa sulla banda larga. Ne hanno parlato con l’esperto Giuseppe Viriglio, presidente dell’aeroporto di Cuneo Levaldigi e manager nel campo delle telecomunicazioni, che ha relazionato insieme a Giancarlo Bellino, presidente della società Alpitel di Nucetto.

banda larga

Durante l’incontro è partita la prima proposta operativa: utilizzare il sedime della
Bra-Ceva, nell’attesa di trasformarla in pista ciclabile, per far passare i cavi. Si tratterà poi di effettuare un censimento tra gli oltre diecimila utenti del consorzio sparsi in 23 Comuni per capire quali servizi contano di avere, prendendo in considerazione soprattutto le aziende. Si tireranno le fila di questa inchiesta durante un incontro al quale il Calso intende invitare gli assessori regionali Alberto Valmaggia (ambiente) e Giuseppina De Santis (attività produttive). L’obiettivo è coinvolgere la Regione nella partita per ottenere i fondi necessari per arrivare alla banda ultralarga entro quattro anni.
«Come quando furono gettati i semi per creare l’acquedotto delle Langhe sud-occidentali, ora i 23 Comuni del consorzio sono pronti a unire le forze per assicurare al territorio i servizi del futuro», spiega il presidente del Calso Marco Botto.

Elisa Pira

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