Sebaste: 130 anni di famiglia, lavoro e qualità

Questa mattina, lunedì 18 gennaio alle 10.30, nella parrocchia Maria Vergine Immacolata di Gallo Grinzane verranno celebrati i funerali di Dario Sebaste. Gazzetta d’Alba ricorda l’imprenditore ripubblicando gli articoli e le fotografie realizzate pochi mesi fa, in occasione dei festeggiamenti per i 130 anni del torronificio.

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Dario ed Egle Sebaste.

Sebaste: 130 anni di famiglia, lavoro e qualità

Venerdì 11 settembre, la storica azienda dolciaria Sebaste, di Gallo, festeggerà ad Alba i 130 anni. Una passione per il torrone iniziata nel 1885 da Giuseppe Sebaste e proseguita per ben cinque generazioni, con il recente ingresso in azienda di Matteo Rossi Sebaste, figlio di Egle e nipote di Dario Sebaste. Creatività e spirito giovanile si uniscono all’esperienza e alla tradizione, per un nuovo futuro, nel quale presto entrerà anche Lucia, sorella di Matteo, laureata in tecnologie alimentari e neo iscritta all’Università del gusto di Pollenzo. Parliamo della festa e della realtà aziendale con Egle Sebaste.

Quella di venerdì sarà una giornata importante per la Sebaste, perché?

«Perché 130 anni sono un bel traguardo, raggiunto grazie alla capacità di risparmio, all’importanza del lavoro, al rispetto di chi lavora da noi, alla centralità della famiglia e alla fede religiosa, per valorizzare il territorio. Riprendo le parole della docente Marina Puricelli che ben descrive la nostra realtà».

Il passato si lega al futuro: siete alla quinta generazione, cosa significa?

«Vedere lavorare con me mio figlio Matteo è motivo di grande gioia. Mi sono accorta che l’unione tra la mia tradizione e quella di mio papà, con la sua mentalità nuova, sta portando cambiamenti positivi. Mi fido di lui e, nella sua dedizione alla parte produttiva e al personale, rivedo Dario. Pensi che per la prima volta sono rientrata al lavoro una settimana dopo la riapertura estiva dell’azienda perché ero tranquilla della sua condotta. In attesa di Lucia, devo dire che stiamo vivendo un periodo importante che conferma la nostra filosofia lavorativa fondata sulla famiglia».

Parliamo di mercato: i vostri prodotti come si posizionano?

«Abbiamo sempre affrontato il mercato secondo questa massima di mio nonno: “Se perdi il cliente per la minor qualità, lui non torna; se lo perdi per il prezzo, poi torna”. Con questo voglio dire che, se si cede alla tentazione di abbassare troppo i prezzi e, di conseguenza, la qualità, per essere presenti a tutti i costi su certi mercati, l’appassionato non consuma più i tuoi prodotti. Abbiamo sempre puntato sulla qualità, ogni anno, indipendentemente dall’andamento del prezzo delle nocciole. Abbiamo saputo dire di no a certe proposte, anche in grandi mercati, per poi rientrare gli anni successivi. Questo ci gratifica doppiamente: la qualità premia sempre; chi acquista i nostri prodotti continua poi a farlo. Siamo presenti in Italia e all’estero. In Svizzera i nostri tartufi dolci sono molto richiesti: se la patria del cioccolato ne riconosce la qualità, vuole dire che la nostra strada è stata sempre giusta».

Livio Oggero

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