Allarme olio di palma, Cirio in Malesia per l'Europarlamento

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alberto-cirio-parlamento-europeoALBA «Il parere dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare è importante e va rispettato, ma anche opportunamente approfondito per non generare allarmismo come già avvenuto con la carne»: così l’eurodeputato Alberto Cirio, membro della Commissione ambiente, sanità pubblica e sicurezza alimentare del Parlamento Ue, commenta le dichiarazioni diffuse in questi giorni dall’Efsa, secondo cui i contaminanti a base di glicerolo presenti nell’olio di palma, ma anche in altri oli vegetali, nelle margarine e in alcuni prodotti alimentari trasformati, danno adito a potenziali problemi di salute, soprattutto per i bambini.

«Bisogna considerare che l’Efsa parla di olio raffinato e di problemi che sorgono per trattamenti superiori ai 200 gradi», dice Cirio, appena rientrato da una missione in Malesia, uno dei principali produttori al mondo di olio di palma, a cui ha preso parte come membro della Commissione ambiente, sanità pubblica e sicurezza alimentare del Parlamento europeo, «Il Governo malese ha voluto invitare una delegazione da Bruxelles per spiegare il lavoro fatto sulle piantagioni locali, sia da un punto di vista ambientale che per la tutela della salute. Nel loro Paese il settore garantisce da vivere a un milione di persone, specie le più povere. Abbiamo toccato con mano che fanno progressi. Dal 2010 al 2015 hanno dimezzato i glicidi esteri nell’olio e puntano a una produzione sostenibile nel rispetto dell’ambiente, delle foreste e dell’ecosistema dell’orango. Non così hanno fatto in Indonesia, per esempio. Però, al di là dei progressi, occorre comunque stare molto attenti, soprattutto sul fronte della sicurezza alimentare. Non tutto ciò che è stato detto in passato sull’olio di palma è vero: spesso le lobbies della soia e della colza hanno diffuso dati confusi e fuorvianti. Ma l’opinione dell’Efsa va rispettato e approfondito, per questo chiederò di venire a relazionare in Commissione, come fatto per la carne con l’Oms, in modo che possano essere valutate tutte le misure necessarie a garantire la corretta informazione verso i consumatori e a tutelare la salute».

Conclude Cirio: «In natura l’olio è sano, quello che lo rende pericoloso è solo il trattamento oltre certe temperature. Le principali industrie dolciarie italiane ed europee hanno sottoscritto un protocollo che le impegna a comprare solo olio di palma che ha origine sostenibile sotto il profilo ambientale e che è stato trattato a basse temperature così da evitare problemi. Quindi attenzione e nessun allarmismo. E soprattutto fiducia piena nelle aziende del nostro Paese, che hanno da sempre dimostrato rigore, serietà e grande attenzione sia all’ambiente che alla sicurezza alimentare dei loro prodotti».

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