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Campagne elettorali senza contenuti per chi cerca solo poltrone

Campagne elettorali senza contenuti per chi cerca solo poltrone

Siamo nuovamente in campagna elettorale, a Roma sfilano quelli di CasaPound e i compagni attaccano per sbaglio un pulmino di turisti. Questa è l’Italia, un Paese che non lotta per i diritti ma per ideologie stolte che non portano da nessuna parte.

Quello che veramente manca alla nazione è la cultura, tutti pensano di averla ma poi finiscono di trovarla in un campo di calcio o nei salotti vuoti di qualche talk-show, vaneggiando un sogno egoistico di civiltà o pubblicizzando l’ultimo libro del quale avremmo tutti fatto volentieri a meno. Mancano gli intellettuali colti, abbondano quelli che credono di esserlo, i prestigiatori della parola, quelli che autocantano le loro verità come fossero dogmi. Questo è il nostro Paese o quello che rimane di un Occidente impaurito; dove si predica la libertà negandola a chi la cerca. Un Occidente drogato di benessere che non accetta cambiamenti e non sa trovare l’equilibrio delle parole e della dignità.
Le nostre campagne elettorali hanno perso i contenuti, sono diventate dei televoto per non cambiare nulla, un’alternanza di uomini mediocri che non sanno esprimere il senso dello Stato, uomini in disordine che lottano per le poltrone incuranti dei loro doveri e delle loro responsabilità.
Bruno Murialdo

 

Il mondo sta cambiando anche per le campagne elettorali. Da un’indagine della Camera di commercio di Milano (ma il fatto si può estendere al resto d’Italia), i candidati alle prossime amministrative hanno destinato il 20 per cento del budget alla pubblicità su Internet, soprattutto i social network. Da una parte questo vuol dire che tutti, anche i giovani, possono interagire; dall’altra che si tende a “gridare” e a comunicare attraverso slogan. La gente, però, sa ancora scegliere e distinguere chi fa solo promesse da chi cerca davvero il bene comune, andando al di là degli egoismi individuali e di gruppo. Questo vale, in particolare, per le amministrative, dove i candidati si possono conoscere di persona.
Ricordo comunque l’alto valore della politica vera, a cui tutti dovrebbero tendere, con le parole del Papa: «La politica, tanto denigrata, è una vocazione altissima, è una delle forme più preziose della carità, perché cerca il bene comune… Prego il Signore che ci regali più politici che abbiano davvero a cuore la società, il popolo, la vita dei poveri!» (Evangelii gaudium, 205).

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