ALBA Gli incontri programmati in tutti i quartieri albesi con lo scopo di illustrare ai cittadini la sezione “Scenari di rischio” del “Piano comunale di protezione civile” hanno debuttato nella Casa del volontariato di corso Europa.
Coinvolti per primi i quartieri Piave e San Cassiano, anche se l’adesione del pubblico è stata scarsa, che hanno avuto modo di conoscere il documento con l’ausilio di schede videoproiettate e commentate da Laura Campigotto, responsabile del settore di protezione civile.
Il Piano di protezione civile si caratterizza per un’articolazione organizzativa e logistica a livello locale, si tratta di un supporto operativo al quale il sindaco si riferisce per gestire l’emergenza con il massimo livello di efficacia.
Il livello decisionale è rappresentato dalla figura del sindaco, che viene supportato nelle proprie decisioni dal Comitato comunale di protezione civile. Alla base troviamo l’unità di crisi comunale di Protezione civile che opera con lo scopo di appoggiare il sindaco e il Comitato comunale di protezione civile.
Rischio idrogeologico e rischio dissesti
Per Alba i settori di potenziale criticità sono due: il rischio idrogeologico e il rischio dissesti, in particolare le frane. Nei diversi quartieri vengono illustrate le norme specifiche per fronteggiare l’emergenza e vengono date le indicazioni sui piani di evacuazione, sulle aree di attesa e sui centri di accoglienza che verranno predisposti in caso di emergenza.
Il piano prevede anche lo svolgimento di esercitazioni nei quartieri maggiormente esposti al rischio in modo da preparare i cittadini a gestire nel modo migliore le emergenze.
Una proposta presentata durante l’incontro è quella di avere in ogni quartiere dei referenti a supporto della Protezione civile, persone conosciute sul territorio, adeguatamente formate che possano essere chiamate dal sindaco in situazione di emergenza.
Nell’attività comunale non rientra solo la gestione delle situazioni d’emergenza. L’assessore alle opere pubbliche Albero Gatto ha illustrato gli interventi fatti sui più importanti corsi d’acqua. La manutenzione è il primo e principale intervento di prevenzione, per questo il Comune interviene anche se la competenza è della Regione.
Bruna Bonino
