Poste: niente tagli (per ora) sotto i 5mila abitanti

Poste: niente tagli (per ora) sotto i 5mila abitanti

POSTE È stato recentemente approvato dalla Giunta regionale un protocollo d’intesa sul servizio postale che coinvolge anche Anci e Poste italiane. Il documento prevede, da parte dell’azienda, l’impegno a non procedere alla chiusura di uffici nei centri sotto i 5mila abitanti per il periodo di durata dell’accordo (32 mesi) e a garantire il recapito quotidiano della corrispondenza a oltre il 50 per cento dei cittadini.

Per gli amministratori dei piccoli Comuni (i più colpiti negli ultimi anni dalla razionalizzazione avviata dall’azienda) e i sindacati l’accordo ha aspetti positivi e altri negativi. Tra le cose buone, si segnala il blocco a ulteriori tagli, il confronto avviato col territorio e l’offerta, da parte di Poste, di nuovi servizi , non solo telematici, che vanno dalla tesoreria all’informazione turistica, dal servizio sanitario (pagamento ticket, prenotazione visite, ritiro referti) ai pagamenti di parcheggi, bollo auto e multe, cosa che già in Francia avviene da tempo. Restano i dubbi sul 50 per cento di garanzia del recapito quotidiano, ritenuti insufficienti su un territorio come quello piemontese, montano al 70%, e considerati come una sorta di “contentino” da parte delle Poste.

Ma a rimescolare nuovamente le carte ci potrebbe essere la sentenza della Corte europea in merito al ricorso presentato dall’Anci contro il piano aziendale che ha introdotto il recapito a giorni alterni. I ricorrenti confidano sul fatto che le norme europee prevedono la consegna su cinque giorni settimanali e non su cinque giorni in due settimane, come invece prevede il piano delle Poste. La sentenza dovrebbe arrivare entro fine anno.

Corrado Olocco

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