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Crescono le vendite del Roero Arneis

Crescono le vendite del Roero Arneis

VINO A quasi 4 anni dalla costituzione del Consorzio del Roero, abbiamo fatto il punto della situazione con il suo presidente, Francesco Monchiero, confermato pochi mesi fa. Dalle sue parole traspare un bilancio positivo: nel 2016 il Consorzio ha consolidato le posizioni e si è reso protagonista di un’intensa attività di gestione e promozione della denominazione di origine tutelata.

Il potenziale produttivo «Se il Roero Arneis», ha esordito Monchiero, «ha segnato un incremento fisiologico rispetto al 2015 (una decina di ettari in più, per un totale di circa 920 ettari), la situazione del vino rosso Roero è stabile e ha confermato i circa 200 ettari degli anni passati». Decisamente interessante l’andamento degli imbottigliamenti e delle vendite di Roero Arneis: nel 2016 l’incremento è stato di circa 500mila bottiglie sul 2015, portando il dato globale a 6 milioni e 400mila bottiglie. Tale sviluppo ha determinato il completo riequilibrio delle dinamiche interne al comparto e ha permesso di ripristinare nella vendemmia 2016 il massimale di 100 quintali a ettaro, che nelle due annualità precedenti era stato ridotto prima del 10 e poi del 5%.

Se questo trend si confermerà anche nei prossimi anni, il Consorzio potrebbe rivedere in aumento il piano di “crescita ragionata” dei nuovi impianti (la quota per il 2017 sarà di 15 ettari). Continua Monchiero: «Una parziale battuta d’arresto è quella manifestata dal Roero vino rosso. Dopo due anni di incremento, nel 2016 gli imbottigliamenti hanno rallentato portando a 430mila le bottiglie di questa tipologia. Le cause di tale frenata sono molteplici, non ultima la concomitanza con l’entrata in commercio dell’annata 2014 non sempre impeccabile dal punto di vista qualitativo. Quasi un atteggiamento prudenziale tenuto dai produttori».

Le novità legislative  Nel 2016, il Consorzio del Roero ha varato la nuova stesura del Disciplinare della denominazione, che dovrebbe entrare in vigore nel corso del 2017. Tre le principali novità.

1) La possibilità di slegare il nome del vitigno Arneis dalla relativa tipologia, rendendo proponibile sia la dizione Roero Arneis, sia quella solo Roero anche per il vino bianco.

2) La possibilità di applicare la menzione “Riserva” anche al Roero Arneis se si verificano tre condizioni produttive: l’incremento dello 0,5% della gradazione alcolica e dello 0,5 per mille per l’acidità totale e la conservazione del vino in azienda per almeno 14 mesi dal primo novembre dopo la vendemmia.

3) L’inserimento in disciplinare delle menzioni geografiche aggiuntive. Saranno 134 e tra esse spiccano riferimenti di prestigio come Valmaggiore, Occhetti e Renesio.

La promozione  Su questo fronte il resoconto riguarda cose fatte e altre in programma. Tra le cose fatte, ricordiamo l’intensa attività sui social media e il lavoro sviluppato negli Stati Uniti da un’agenzia americana. Grande è stata la risonanza di Roero days che nel 2016 ha fatto tappa alla Reggia di Venaria e che quest’anno sarà di scena il 26 e il 27 marzo al Museo dei Navigli di Milano. Il format sarà il medesimo, ovvero con vari piani di lavoro: il wine bar destinato a valorizzare tutta la produzione legata al Consorzio, la saletta di degustazione con una quarantina di produttori protagonisti di intensi scambi con appassionati e operatori, alcune degustazioni guidate a disposizione anche della stampa e il supporto della cucina di territorio, stavolta interpretata da Davide Palluda del ristorante Enoteca di Canale.

Da non dimenticare, poi, la compartecipazione del Consorzio del Roero, in sinergia con il Consorzio Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani e Albeisa, alla rassegna Grandi Langhe in programma tra Langa e Roero dal 2 al 4 aprile.

Giancarlo Montaldo

 

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