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Martina: largo ai giovani nei campi

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FONTANAFREDDA Al posto giusto nel momento giusto. Così dev’essersi sentito il ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali Maurizio Martina, ospite della fondazione Emanuele Di Mirafiore a Serralunga nel giorno dell’attesa risoluzione della vicenda della nocciola tonda gentile delle Langhe.

Sabato 18 è giunta infatti dai Paesi Bassi la notizia della cancellazione della dicitura dal registro olandese: nessuno potrà citare le nocciole come “delle Langhe”, se non prodotte sulle nostre colline. Un risultato ottenuto anche grazie all’intervento dello stesso ministro che, nei mesi scorsi, aveva scritto al suo omologo olandese.

Martina: largo ai giovani nei campi

Alla vigilia dell’assemblea del Pd Martina ha preferito liquidare in poche parole la politica nazionale – «Speriamo di poter in qualche modo aggiustare questa vicenda», ha detto – concentrandosi sul ruolo dell’agricoltura nostrana. Nell’ultimo triennio si è riportato il settore agricolo e agroalimentare al centro delle scelte del Governo e di numerosi dibattiti che stanno ponendo le basi per una svolta: «Abbiamo cercato di affrontare il tema della tutela del reddito: nei prossimi anni dovremo cercare di fare impresa nel settore agricolo. Oggi non si può più pensare a uno sviluppo del sistema agroalimentare italiano grazie a soli sussidi pubblici: per quanto ad esempio la politica agricola comune (Pac) possa sostenere il comparto, non sarà mai sufficiente», ha spiegato.

«Per aiutare chi tutti i giorni fa dell’impresa agricola una scommessa di vita, abbiamo abbassato il più possibile la pressione fiscale», ha ricordato il ministro: «Non mi interessa che si tratti di un tema di destra o di sinistra, ma quando sono riuscito ad abolire Imu e Irpef per chi vive di agricoltura ho sentito di aver fatto una buona cosa».

Sconti fiscali per i giovani con meno di 40 anni che aprono un’azienda agricola

In un Paese con il 5% di imprese under 40, Martina ha costruito un’operazione che prevede la totale decontribuzione previdenziale per i giovani con meno di 40 anni che intendano aprire un’azienda agricola, nella distribuzione delle risorse europee della Pac sono stati maggiorati i premi per gli under 40 e per la prima volta si sono emessi bandi per l’allocazione di terre incolte di proprietà del demanio o di enti pubblici e statali (con corsia preferenziale per i giovani).

«Non pensiamo di aver fatto la rivoluzione», ha precisato Martina: «Abbiamo fatto passi concreti, caparbi e tenaci. Sono il primo a essere consapevole che siamo solo all’inizio, ma questo percorso ha disvelato quanto le giovani generazioni abbiano voglia di scommettere sul settore agricolo per certi versi anticiclico rispetto alla crisi».

Nodo cruciale per il nostro agroalimentare è l’esportazione: Martina punta a portarla a 50 miliardi entro il 2020. «La globalizzazione porta con sé la necessità di una maggiore organizzazione che non si traduce in un ampliamento della dimensione delle imprese, ma in una maggiore cooperazione», ha spiegato. «Per quanto riguarda l’estero non credo ci convenga alzare barriere: sono a favore degli accordi, linfa vitale soprattutto per le piccole imprese che vogliono vedere riconosciuta fuori dall’Italia la tipicità dei loro prodotti».

Debora Schellino

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