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A Vezza l’Archivio è vivo nelle mani degli studenti delle medie

A Vezza l'Archivio è vivo nelle mani degli studenti delle medie

VEZZA È iniziato il 15 marzo il programma Archivio vivo. I documenti sono stati proposti agli studenti della terza media perché sviluppino un percorso storico del paese parallelo a quello che è nel programma scolastico. «Gli accadimenti si intrecceranno nel loro cammino di studio della storia», spiega la ricercatrice Cristina Quaranta. «Il progetto esiste grazie al Comune, al sindaco Carla Bonino, alla sue vice Anna Corino e alla direttrice della scuola Maria Luisa Rivetti, insieme alle insegnanti». Le archiviste Roberta Audenino e Claudia Molino avevano curato i lavori sui documenti di Vezza, riprendendo il riordino fatto nel 2004, con uno studio approfondito per l’allestimento della mostra permanente che sarà presto inaugurata.

«Il fondo ha documenti compresi tra il 1354 e il 1960, divisi in tre sezioni. Una quarta porzione contiene dei fondi aggregati, di cui fanno parte le Congregazioni di carità, l’Opera pia Poggio, Chiavero e De Maria, l’Ente comunale di assistenza e molti documenti sulla nascita dell’asilo infantile, il patronato scolastico, la Cassa mutua degli agricoltori e molto altro. Il fine riordino ha determinato che l’Archivio ha 631 faldoni», dice Quaranta.

Per renderlo vivo sono stati coinvolti i ragazzi, che si concentreranno sul Risorgimento, analizzando i documenti che spazieranno dal 4 marzo 1848, proclamazione dello Statuto albertino, al 20 settembre del 1870, giorno della presa di Roma. «Siamo in attesa degli elaborati: gli studenti saranno “ricercatori in erba” e proporranno le loro considerazioni nel trovarsi a tu per tu con la storia», quella di prima mano.

Francesca Gerbi

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