Quando lo sport unisce le vite. A Montà un esempio di integrazione possibile

Quando lo sport unisce le vite. A Montà un esempio di integrazione possibile
Saikon con l'allenatore Roberto Calorio

MONTÀ Migrante accolto ad agosto, Saikon ora gioca nella squadra Uisp montatese
Se i migranti rappresentano un’emergenza nazionale – e il servizio che occupa le pagine 6 e 7 di questo numero di Gazzetta lo conferma – il Roero, dove i migranti in attesa di ottenere lo status di rifugiati sono stati accolti a Canale, Sommariva Perno, Govone, Ceresole e Montà, da strutture diverse, racconta piccole storie di grande integrazione.

Fili di vite stropicciate, che si uniscono a tessuti sociali coesi, grazie a punti di sutura disparati e, a volte, sorprendenti: il coro parrocchiale, a Canale, le aiuole curate con attenta precisione, a Ceresole.
O lo sport, nel caso di Montà. Saikon è un ragazzo del Gambia. Uno dei quattro migranti che la Caritas montatese ha accolto in paese, a fine agosto, ospitandoli nell’appartamento affittato da un privato.
Fin da subito i quattro ragazzi si sono messi a disposizione della parrrocchia, mostrandosi volenterosi e pronti nel pulire il campetto sportivo, nel dare una mano agli animatori dell’oratorio.

L’esordio nella squadra di calcio

Insieme a Yankuba, Victor e Christian, Saikon si sta sempre più integrando nel tessuto sociale di Montà.
Tanto che mercoledì 22 febbraio ha fatto il suo esordio in una partita della squadra di calcio a 7 Uisp della Polisportiva montatese, con la quale si allena costantemente già da un paio di mesi.

L’allenatore Roberto Calorio e i compagni di squadra lo hanno accolto con entusiasmo e sostenuto sempre.
«Si tratta di piccoli ma importanti passi verso una reale integrazione», hanno commentato i responsabili locali della Caritas. «Indicano che l’accoglienza, finora, sta funzionando. Montà ha ricevuto con affetto questi ragazzi giovanissimi (hanno tutti tra i 16 e i 20 anni) e loro hanno ricambiato con simpatia e disponibilità».
I funzionari Caritas concludono con un ringraziamento sentito e sincero «alla Polisportiva e al suo presidente, Gianluca Costa, che è sempre stato attento e concreto nel collaborare al nostro progetto di accoglienza».
Andrea Audisio

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