RESTAURI Qualcosa è cambiato in piazza Risorgimento. Per rendersene conto, è sufficiente alzare gli occhi verso la sommità della torre Sineo, che sovrasta il centro storico con i suoi 39 metri di altezza. Una delle caratteristiche principali dell’edificio è la presenza all’ultimo piano di quattro trifore, sormontate da archetti. Intaccate dallo scorrere del tempo e dagli agenti atmosferici, le aperture in passato sono state chiuse da muretti in mattoni. Per questo, la famiglia Siccardi, attuale proprietaria della torre, ha deciso di avviare e di finanziare interamente un progetto di restauro conservativo, affidato all’ingegner Massimo Reggio e all’architetto Enzo Mastrangelo, con il supporto tecnico del Comune di Alba e la sorveglianza della Soprintendenza per i beni architettonici e culturali del Piemonte.
I lavori sono iniziati lunedì 15 maggio e riguardano la trifora che affaccia sul duomo. A spiegare i dettagli dell’intervento, i progettisti Reggio e Mastrangelo: «Ciascuna apertura in origine era sorretta da quattro colonnine, due verso l’interno e due verso l’esterno, realizzate in pietra arenaria. Trattandosi di un materiale molto fragile, con il tempo sono state degradate dagli agenti atmosferici, tanto da comprometterne la stabilità». E proseguono: «Per ciascuna trifora, le colonnine esterne sono crollate e andate perdute. Per proteggere le due interne rimanenti, in passato si è deciso di costruire dei muretti. In totale, su 16 colonnine, 8 sono giunte fino a noi».
In che cosa consiste il progetto, dunque?
«In primo luogo, abbiamo rimosso i muretti, riaprendo la grande loggia. In seguito, per integrare le parti mancanti, abbiamo fatto installare due nuove colonnine in arenaria più resistente, seguendo le esatte proporzioni di quelle retrostanti. Ogni colonnina è diversa dall’altra e in questo modo abbiamo conservato la variabilità delle decorazioni».
E per quanto riguarda le due interne: «Pur presentando un degrado molto avanzato, sono state conservate e rinforzate con interventi reversibili», precisano. Soddisfatto del risultato Dario Siccardi: «Con l’apertura della loggia ha riacquistato, dal lato di piazza Duomo, la sua bellezza originaria. Il nostro obiettivo è completare l’operazione, restaurando le trifore sugli altri tre lati».
Si tratta di interventi onerosi per una sola famiglia, i proprietari sono quindi alla ricerca di sponsor. Prosegue Siccardi: «È un edificio privato, ma che potrebbe essere utilizzato dall’intera comunità. La torre è perfettamente sicura. Per aprirla al pubblico, sarebbe sufficiente realizzare una scala a norma per accedere agli ultimi piani. Siamo disposti a valutare ogni tipo di proposta».
Francesca Pinaffo