La sicurezza in città passa attraverso una selva di telecamere

La sicurezza in città passa attraverso una selva di telecamere

ALBA Quando si parla di sicurezza, è doverosa una distinzione: da un lato c’è quella reale, fatta di statistiche, e dall’altro quella percepita, in continua evoluzione. È un bene comune da preservare, in particolare in una dimensione come la provincia di Cuneo, dove gli episodi di criminalità sono più contenuti. In questo quadro si inseriscono i nuovi progetti in fase di sviluppo da parte dell’Amministrazione civica di Alba: creare una rete di videosorveglianza su tutto il territorio comunale.

Spiega William Revello, consigliere con delega alla sicurezza: «Oltre alle telecamere esistenti, ci auguriamo di vedere attuati i progetti su cui stiamo lavorando. L’esigenza di potenziare il sistema non nasce da un peggioramento della situazione, ma dal bisogno di tutelare questo nostro patrimonio».

Aggiunge il sindaco Maurizio Marello: «Siamo il primo Comune della provincia a presentare un progetto di questo tipo. L’ideale sarebbe avviare collaborazioni anche con i paesi limitrofi».

Ad Alba esiste dal 2004 un sistema di videosorveglianza tradizionale o “di contesto”, con 13 telecamere nel centro e in zone sensibili: le piazze Garibaldi, Risorgimento, Rossetti, Ferrero, i corsi Torino, Matteotti, Bixio, le vie Cavour, Don Alberione, Einaudi e il parco Sobrino.

Spiega Antonio Di Ciancia, comandante della Polizia municipale: «Sono collegate con la centrale operativa e, dal 2008, con i Carabinieri per assicurare una copertura 24 ore su 24. I risultati sono molto buoni: fungono da deterrente nei confronti di malintenzionati e sono servite più volte a fini investigativi». Invece le sei telecamere che da marzo sorvegliano l’accesso all’area pedonale del centro «hanno finalità solo sanzionatoria, per rilevare chi supera i varchi elettronici senza permesso».

Ora il Comune punta a un sistema di videosorveglianza sulle autovetture in entrata e in uscita dalla città, attraverso la lettura delle targhe e collegato in tempo reale con una banca dati nazionale. Il progetto è in attesa di essere presentato alla Prefettura per essere approvato dal Tavolo per la sicurezza entro l’anno. Di Ciancia: «Le telecamere installate nei sette punti di ingresso alla città registreranno le targhe delle automobili di passaggio e le trasmetteranno all’archivio nazionale della Polizia di Stato. Così, un’auto rubata in transito ad Alba potrà essere subito identificata, allertando la Questura e la centrale operativa dei Carabinieri».

I dati possono essere conservati per sette giorni e, in presenza di indagini, fino a sessanta. Aggiunge il comandante Di Ciancia: «Abbiamo osservato il funzionamento di questo sistema a Lecco, dove in soli 15 mesi le rapine sono scese del 30 per cento».

E se il sistema di rilevamento delle targhe attende soltanto l’approvazione, partiranno già in autunno i lavori per un secondo progetto: «Possiamo parlare di videosorveglianza integrata, collegando le telecamere private di abitazioni e condomini con quelle pubbliche. La gestione sarebbe affidata alla nostra centrale, per un controllo capillare», anticipa Di Ciancia. In questo caso, l’iter si preannuncia complesso: spetterà al garante sulla privacy dare il via libera.

In un primo momento saranno dieci, ma entro ottobre una quarantina, in aggiunta a quelle esistenti. Sono le telecamere che saranno installate ad Alba dalla società Stirano, vincitrice della gara d’appalto per l’igiene urbana indetta dal Coabser (Consorzio albese-braidese servizi rifiuti). Si tratta di un sistema di sorveglianza pensato per monitorare i parchi, le aree urbane e le isole ecologiche, dove è più frequente l’abbandono dei rifiuti e dove sono state rilevate problematiche legate alla pulizia.

«Anche queste telecamere verranno gestite dalla nostra centrale», spiega Di Ciancia, che aggiunge: «Serviranno a identificare e sanzionare i responsabili di comportamenti lesivi dell’ambiente, ma potranno essere utili per monitorare le zone nelle quali verranno installate, aggiungendo un altro livello di controllo». Uno degli occhi elettronici pare guarderà via Roma.

Francesca Pinaffo

Banner Gazzetta d'Alba