MISERICORDIE È rientrata da pochi giorni in città Chiara Rustichelli, 21 anni, volontaria della Misericordia di Alba che ha trascorso una decina di giorni a Lampedusa, dove tornerà presto: «Il progetto cui ho aderito si chiama “Porto Lampedusa” ed è gestito in gran parte da Morena, volontaria impegnata nel Servizio civile che dona il suo tempo quotidianamente alla Misericordia», ha scritto la giovane agli altri volontari per raccontare la sua esperienza, «una ragazza della mia stessa età, con tanta voglia di fare, determinazione e coraggio; l’avevo conosciuta ad Assisi e mi avevano fatto innamorare di questo progetto».
Così, pochi giorni dopo l’assemblea nazionale delle Misericordie in Umbria, Chiara si è resa disponibile e nell’estate è partita: «Ricordo il mio primo sbarco: il primo ragazzo che è sceso aveva circa la mia età, era spossato, aveva patito il mare, ma quando ti avvicinavi per chiedergli se stesse bene lui con un sorriso forzato annuiva. Nei giorni seguenti mille domande mi hanno rattristata: perché ho avuto la fortuna di nascere in Italia e loro no? Perché ho genitori che si fanno in mille per non farmi mancare nulla e loro devono cercare di costruirsi un futuro migliore? A queste domande non trovo risposta, così cerco, nel mio piccolo, di porgere le mie mani verso di loro per donare un sorriso e un aiuto. Poi sono arrivate altre chiamate e altri sbarchi, in alcuni dei quali c’erano anche bimbi con le loro mamme che hanno affrontato il mare per offrire loro un futuro migliore. A questo proposito mi viene in mente il motto della Misericordia di quest’anno, “Sognate cose grandi”».
Conclude Chiara: «Lampedusa non è solo luogo di sbarchi ma anche terra di bellezze naturali incantevoli. Come tutte le belle esperienze, troppo in fretta finiscono, ma come qualcuno mi disse poco prima di partire: “È bello avere cose materiali in mano, ma io preferisco i bei ricordi che riempiono cuore e mente, quelli non hanno valore”. Grazie Lampedusa per avermi donato mille emozioni».
a.r
