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Gli Anni d’argento raccontati in sala Alec dall’albese Elio Rancoita

Gli Anni d’argento raccontati da Elio Rancoita

MEMORIE Se nell’immaginario comune gli anni della pensione corrispondono a un periodo di riposo, da trascorrere senza troppi impegni, c’è chi ha scelto una strada diversa. Così è stato per l’albese Elio Rancoita, che dal 1996 ha deciso non solo di dedicarsi alle sue grandi passioni, ma anche a tante nuove attività che lo hanno portato in giro per il mondo. Da queste esperienze è nato il libro Anni d’argento (Edizioni San Giuseppe) curato dalla moglie Maria Gabriella Giamello.

Sarà presentato venerdì 22 settembre, alle 18, nella sala Alec di via Vittorio Emanuele 30. A moderare la serata, Piercarlo Rovera e Andrea Gabbio.

I proventi della vendita saranno devoluti interamente alla Fondazione piemontese per la ricerca sul cancro di Candiolo. Dice Maria Gabriella Giamello: «Gli anni d’argento sono quelli dal 1996, anno in cui mio marito ha dismesso i panni di dirigente d’azienda ed è andato in pensione, al 2016. In questo periodo, si è a tutti gli effetti reinventato la vita, tanto che un capitolo del libro è intitolato “L’uomo che visse due volte”. Così si è lasciato coinvolgere in nuove attività, alcune andate a buon fine e altre meno, e ha incontrato un’infinità di persone». Ne è nata una serie di racconti dalle tante sfumature, accompagnati da una documentazione fotografica: «Sia per queste nuove esperienze che per la sua grande passione per la navigazione, ha viaggiato molto, da Mosca a Parigi, da Ginevra alla Grecia. Ed è da qui che sono nati i personaggi del libro, alcuni dei quali regalano siparietti comici e comportamenti sopra le righe: ogni episodio corrisponde alla realtà, a parte i nomi propri per ragioni di privacy. Il messaggio è non abbandonarsi all’inerzia, ma porsi nuove sfide anche quando sopraggiunge la terza età».

f.p.

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