Piobesi, dove i software Taglio danno forma alla materia

Piobesi, dove i software Taglio danno forma alla materia 1

PIOBESI Dal cuore del Roero la Taglio esporta i suoi programmi in tutto il mondo
Mentre racconta della sua attività, Luigi Caratto tiene tra le dita alcune charm beads, perline di pietre dure, che personalizzano bracialetti e collane di famosi brand della gioielleria. È pensieroso. «Queste sono l’ultima sfida: devo riuscire a realizzarle in colore rosso Ferrari. Ma non è facile. In natura non esiste una pietra che abbia quel tono, senza venature che ne compromettano il risultato».

La gioielleria è la nuova frontiera della Taglio, l’azienda che dal cuore del Roero esporta in tutto il mondo sofisticatissimi software per il taglio di qualsiasi materiale naturale o di sintesi. Dal marmo al metallo, dal vetro alla plastica ai pellami, in 35 anni di attività, la Taglio ha ideato software per ridurre alle forme e dimensioni desiderate i materiali più diversi e per i settori più vari. Uno stile, quello della diversificazione – applicato non solo ai materiali, ma anche alla personalizzazione con cui ogni programma viene adattato alle esigenze dei committenti – che ha premiato l’azienda, permettendole di superare i momenti bui di crisi dell’edilizia o del mercato dell’automotive.

Caratto racconta con semplicità degli inizi, nel 1982: «Allora il settore non esisteva nemmeno. Ho acquistato un computer, tornavo dal lavoro e studiavo. L’esperienza da meccanico mi aveva fatto capire che c’era necessità di un software che automatizzasse il taglio del vetro. L’ho scritto, l’ho provato. Ho lasciato il lavoro, ma allora c’erano tante occasioni. Sapevo che, se non fossi riuscito a mettermi in proprio, avrei potuto tornare a fare il dipendente. Ora per i giovani è molto più complicato e i rischi sono più alti».

Una scelta comunque coraggiosa, dato che allora Luigi Caratto aveva già 37 anni e una moglie e tre figlie piccole da mantenere.

Piobesi, dove i software Taglio danno forma alla materia

La sua scommessa però è stata vincente, tanto che, oggi, tutte le aziende che lavorano il marmo usano i suoi software e ha progettato quelli per realizzare la chiesa di Cristo Salvatore a Mosca e la fontana delle ninfe ad Acqui Terme, per rinnovare i pavimenti del Cremlino e la scalinata della Mole antonelliana a Torino, per realizzare penne per Visconti da migliaia di euro, accendini preziosi, gemelli da polso, tavoli istoriati e gioielli per Bulgari, Dodo e Pomellato.

Progetti complessi e lunghi, che impegnano 25 dipendenti a Piobesi e diversi altri nelle sedi in Francia e in Veneto, oltre a una rete di agenti commerciali, alle tre figlie Sonia, Paola ed Elisa e ai loro mariti, in una sfida d’ingegni e di mercati che si rinnova ogni giorno, con le radici a Piobesi e lo sguardo puntato al mondo. E rivolto allo stesso tempo su piccole charms. «Forse ho trovato il modo di farle rosse», annuncia, mentre ci lasciamo, Luigi con un guizzo negli occhi.

Valeria Pelle

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