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Dopo 40 anni Asava non ha più sede ad Alba

I 230 volontari albesi dell'Asava decidono di resistere 1

AMBULANZE  L’Asava, Associazione servizio autisti volontari ambulanza, ha finalmente una nuova sede in uno stabile di Piana Gallo, a poche centinaia di metri da Alba, ma nel Comune di Grinzane Cavour, in via Borzone. Il direttivo, fino all’ultimo, ha cercato una soluzione in territorio albese, ma la scelta di Piana Gallo sembra strategica in vista dell’apertura del nuovo ospedale Alba-Bra.

Si chiude così una “telenovela” durata quasi un anno per la ricerca di una sede adeguata in luogo di quella di corso Matteotti, ritenuta dall’Asl Cn2 non più a norma.

Ora si apre un nuovo capitolo per l’associazione nata il 15 maggio 1977 per volontà di Agostino Bertone, Silvio Veglio e Alberto Levi, divenuta una realtà da 270 volontari e 14mila servizi all’anno.

Il presidente di Asava Leoluca Mancuso spiega: «Fondamentale e provvidenziale è stato il contributo della famiglia Ferrero, di Ferdinando e della figlia Elisa, proprietari dello stabile di Grinzane Cavour. Messi al corrente della situazione difficile dell’associazione, con grande sensibilità si sono resi prontamente disponibili nel proporre una soluzione, che rapidamente si è risolta nell’accordo tra le parti». In questo modo l’associazione potrà liberare gli attuali locali entro i primi mesi del 2018, come richiesto dall’Asl e iniziare i lavori di adeguamento, ristrutturazione e arredamento della nuova sede: «Il problema del reperimento delle risorse finanziarie necessarie non sarà semplice da risolvere, quindi lancio un appello per tutti coloro che avessero disponibilità di mobili da ufficio e altro materiale d’arredamento a contattare l’associazione in modo da poter contribuire all’allestimento della nuova sede», aggiunge Mancuso.

Sullo slancio della nuova sede sarà rilanciata la raccolta fondi voluta dal patron di Radio Alba Claudio Rosso.

Marcello Pasquero

«Abbandonati da tutta la politica»

I primi dieci mesi del 2017 saranno ricordati come i più difficili per la storia di Asava: dallo sfratto delle ambulanze, alle voci di possibili sospensioni del servizio o addirittura di scioglimento.

Voci che non hanno impedito ai volontari di operare con serietà al servizio della popolazione: «Il principale obiettivo dell’associazione è quello di continuare a migliorare i servizi e la nuova sede sarà un punto di partenza per dare nuova linfa a una realtà forse un po’ bistrattata e sottovalutata», spiegano i membri del direttivo.

Dalle parole dei volontari emerge un malumore diffuso per un epilogo che non è stato quello sperato: «Il processo che ha portato il Comune di Alba a perdere una realtà così radicata come Asava è stato triste e a nulla sono serviti gli sforzi del direttivo per trovare una soluzione all’interno dei confini albesi. Dispiace constatare la totale non considerazione da parte dell’Amministrazione».

Il direttivo aggiunge: «Troviamo grottesco e bizzarro che l’assessore al volontariato mai si sia fatto vivo pur conoscendo i problemi che la nostra associazione stava affrontando e risolvendo con le proprie forze».

Un malessere esteso a tutte le forze politiche: «La nostra delusione non ha colori, fatto salvo per il consigliere Emanuele Bolla che ci ha dimostrato piena disponibilità, per quanto nelle sue possibilità, prodigandosi per dare il suo contributo come collante con la politica; tutti gli altri politici albesi ci hanno abbandonati».

«Siamo delusi al punto da aver pensato di togliere lo stemma della città di Alba dal logo dell’associazione, dopo 40 anni», l’amara conclusione dei volontari.

m.p.

Il sindaco Marello: «La nuova sede è comoda. Non capisco la delusione»

Il sindaco Maurizio Marello risponde alle accuse di disinteresse del direttivo dell’Asava: «Sono contento che Asava, una delle associazioni più importanti di Langhe e Roero, abbia una nuova sede a poche centinaia di metri dal confine cittadino, in un luogo comodo al nuovo ospedale e vicino alla tangenziale. Al contempo sono molto dispiaciuto per le accuse dei volontari che trovo profondamente ingiuste e ingenerose. Ho indicato una serie di possibili opzioni nel territorio albese. Opzioni non concretizzatesi non sicuramente per volontà dell’Amministrazione».

Il primo cittadino aggiunge: «So di aver fatto tutto quanto in mio potere, rendendomi sempre disponibile per ogni tipo di problematica e spendendomi per trovare una soluzione. Non capisco le accuse  e nei prossimi giorni convocherò il direttivo Asava per capire da dove derivi il malessere».

m.p.

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