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Sangue per trasfusione: Cuneo sarà il centro locale di produzione

Sangue per trasfusione: Cuneo sarà il centro locale di produzione

ALBA Dopo il convegno nazionale dell’Avis ospitato a Grinzane Cavour facciamo il punto della situazione sul tema delle trasfusioni, a partire da un’intervista col direttore del servizio trasfusionale dell’Asl Cn2 Giorgio Gianotto.
Dottore, com’è organizzato il servizio da lei diretto?
«All’Asl Cn2 il servizio trasfusionale ha sede all’ospedale San Lazzaro di Alba e rifornisce i due ospedali per il fabbisogno di emocomponenti. Lo staff è composto da tre medici, me compreso, e un biologo, oltre a due infermieri che seguono l’ambulatorio di medicina trasfusionale e quattro tecnici di laboratorio. La nostra attività consiste nel ricevere e soddisfare le richieste di sangue ed emocomponenti come emazie concentrate, plasma e piastrine. Il nostro servizio è quindi aperto giorno e notte, 24 ore su 24».
Sono disponibili dei dati sulla vostra attività?
«All’incirca forniamo 3mila unità di globuli rossi all’anno, oltre a circa 200 concentrati piastrinici e oltre 300 unità di plasma fresco: questi emocomponenti vengono acquistati dai servizi trasfusionali dell’Aso Cuneo e dall’Asl Cn1 di Savigliano. Inoltre il servizio svolge un’attività di ambulatorio e le nuove attività di medicina rigenerativa».
Che attività svolgete invece nel settore della donazione di midollo?
«Siamo un polo di reclutamento per i donatori dell’Admo, occupandoci della visita di idoneità e del tampone per la tipizzazione che viene poi effettuata a Cuneo. Per le prenotazioni è possibile telefonare allo 0173-31.64.39».
Sembra un settore in fermento…
«Il fabbisogno di sangue è in costante crescita e aumenterà ulteriormente, sia come consumi ma anche, come speriamo, di produttività nostra con un salto di qualità grazie all’automazione. Sono in crescita anche le richieste emotrasfusionali. Pertanto è auspicabile che con il passaggio al nuovo ospedale si possa avere una collaborazione stretta con le associazioni di volontariato locali come Avis e Fidas per poter raggiungere l’autosufficienza per le trasfusioni».
Cosa cambierà con il riordino del sistema?
«Sono stati individuati dei quadranti operativi in cui esiste un centro di produzione come riferimento del quadrante, e altri ospedali satelliti dotati di servizi trasfusionale. Nel nostro caso Cuneo sarà il centro di produzione e distribuzione, mentre noi, insieme ai servizi trasfusionali di Mondovì e Savigliano, ci occuperemo di raccolta dai donatori e di assegnazione dei prodotti».

a.r.

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