Il Fuorigioco a Berlino di Christian Antonini per i ragazzi della media Pertini

Il Fuorigioco a Berlino di Christian Antonini per i ragazzi della media Pertini 1

CULTURA Christian Antonini è uno che sta con i ragazzi. E non metaforicamente. Anche durante gli incontri con gli studenti delle prime e seconde della media albese Pertini, a dicembre, lo scrittore ha annullato le distanze, abbandonando il tavolo dei relatori, nel palazzo Giacomo Morra. «Crea una barriera, mentre io sono per abbattere i muri», ha dichiarato l’autore di Fuorigioco a Berlino, il libro edito da Colibrì, con il quale si è aggiudicato la vittoria al Gigante delle Langhe. Antonini ha camminato tra i ragazzi, li ha coinvolti in un gioco di giornalismo, ha risposto alle loro domande sul libro, ascoltato e letto i frutti dei laboratori di lettura e scrittura realizzati a scuola in seguito alla lettura del suo volume.

«I ragazzi non hanno filtri. Se un libro piace, il loro entusiasmo è palpabile e caldo come una coperta», ha commentato, stanco ma felice, Antonini, al termine dell’incontro, organizzato dall’istituto comprensivo Quartiere Moretta.

Milanese, giornalista, ha galvanizzato i ragazzi raccontando i suoi esordi lavorativi: «Scrivevo per una rivista di videogiochi, dovevo giocare con tutte le novità e scriverne le recensioni». È uno dei giovani scrittori che appartengono alla fucina letteraria formatasi intorno allo scrittore acquese Pierdomenico Baccalario.

«Per Fuorigioco a Berlino volevo una storia corale, con più personaggi, che giocavano, in un passato non lontano». Immediato l’aggancio con il 1961 a Berlino. Ma volevo che la politica restasse un rumore di fondo, la prospettiva quella delle stringhe slacciate, del pallone che si perde a Est, dei bambini, le cui storie si intersecano con la Storia». In questi anni sono stati diversi i libri non più in tempi fantastici ma in momenti storici. «Amo questa “tecnica” perché è stimolante e anche utile: avvicina episodi salienti ai ragazzi e li fa riflettere. Ognuno di noi vive nella Storia, tuttavia, nel suo presente, non se ne rende conto».

v.p.

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