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Acqua: Confindustria critica il Piano d’ambito per la Granda

Acqua: Confindustria critica il Piano d'ambito per la Granda

CUNEO Troppo importante la posta in palio: 30 anni di gestione del servizio idrico integrato in tutta la provincia di Cuneo, oltre 3 miliardi di euro di costo e più di 700 milioni di euro di investimenti, per pensare che la redazione del Piano d’ambito dell’Ato 4 non suscitasse discussioni e polemiche. Mentre l’Autorità con i propri tecnici valuta le 44 osservazioni pervenute da ogni angolo della provincia continua il dibattito, acceso, tra favorevoli e contrari al Piano d’ambito.
Si conferma critica Confindustria Cuneo, che attacca frontalmente la gestione dell’Ato 4 e la presidente Bruna Sibille: «Siamo convinti che il nuovo Piano d’ambito 2018-2047, se non opportunamente riformulato, non costituisca un beneficio per il territorio, bensì un passo indietro rispetto all’attuale. Come associazione degli industriali cuneesi auspichiamo che le 44 osservazioni pervenute vengano debitamente analizzate e tenute in considerazione».
Nei mesi scorsi Confindustria Cuneo aveva raccolto il dissenso, le preoccupazioni e le richieste di un terzo dei 250 Comuni della Granda, in rappresentanza di oltre 130mila abitanti della provincia di Cuneo. Confindustria ha concluso: «La necessità di abbreviare i tempi per l’approvazione del Piano d’ambito non sussiste, in quanto il piano vigente è di fatto valido fino al 2026 e finora si è sempre dimostrato all’altezza nel garantire la continuità e la qualità del servizio».
Dichiarazioni che non sono piaciute alla presidente dell’Ato 4 Bruna Sibille, che ha accusato Confindustria Cuneo di voler far saltare il Piano d’ambito e ha ricordato le 45 riunioni tra sindaci per la redazione di un piano che fosse il più condiviso possibile. Nonostante le rimostranze degli industriali, il sindaco di Bra conferma che non ci saranno ritardi: «Rimandare il piano al 2026? Improponibile. Il piano verrà approvato dall’assemblea dei sindaci entro il 31 marzo». Entro quella data i 250 primi cittadini dovranno scegliere: gestore unico interamente pubblico oppure misto pubblico e privato.

m.p.

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