Dio chiama tutti, anche oggi

Incontri che cambiano la vita

UN PENSIERO PER DOMENICA 21 GENNAIO

Chi inizia un’attività e vuole proporre qualcosa di nuovo deve scoprire le proprie carte. L’ha fatto anche Gesù, come racconta Marco, proprio all’inizio del suo Vangelo (1,14-20). La notizia è circostanziata dal punto di vista sia storico che geografico: «Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio». Ma quali sono le novità di Gesù?

Cambiare vita è possibile. «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo»: Dio ha, sulla storia degli uomini, un progetto di pace e giustizia. Non è più un progetto futuro, come annunciato da Giona (3,1-5.10) o dal Battista, ma una possibilità attuale, perché legata alla presenza di Gesù. Lui è il Vangelo, la buona notizia: a lui bisogna guardare e credere. La conversione non va intesa come sforzo per eliminare il male e fare il bene, come cambiamento di vita che dipende da noi, ma come adesione personale a Gesù, lasciandoci cambiare da lui. È una novità assoluta che spinge Paolo a dire: «Passa la figura di questo mondo» (1Cor 7,31).

La buona notizia è per tutti. Con Gesù si realizza quanto anticipato da Giona, mandato a Ninive, la città simbolo del mondo pagano, la personificazione del nemico e del male. La sua vicenda, dal forte valore simbolico, indica che tutti sono chiamati e nessuno è escluso da Dio. L’idea era stata ribadita dal Battista, con la novità del battesimo di penitenza, non nell’area sacra del tempio, ma in un luogo di passaggio quale il guado sul Giordano. Gesù, iniziando la sua attività in Galilea, cambia scenario geografico, ma non i destinatari: i suoi primi interlocutori sono i pescatori: persone impure e di dubbia reputazione. Per tutti cambiare vita è possibile, perché è opera di Dio.

Dio cerca collaboratori. Dio cambia i cuori e la storia, ma per farlo si avvale della collaborazione di uomini. Anche qui una novità: in tutto il mondo antico, dal profetismo ebraico ai filosofi greci, al buddhismo, i discepoli sceglievano il maestro. Gesù invece sceglie i discepoli. Anche qui, come con Giona, l’iniziativa di Dio precede le scelte degli uomini. Nella storia della Chiesa si è discepoli e missionari per chiamata. Dio chiama ancora oggi, anche se il mondo ci ha resi tutti un po’ riluttanti a dare una risposta.

Lidia e Battista Galvagno

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