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Il pane dell’alta Langa dev’essere valorizzato

Il pane dell’alta Langa dev’essere valorizzato

LEVICE Si è svolto a Levice il convegno “Il nostro pane”, una delle prime iniziative organizzate dall’associazione La prima Langa, che ha come scopo la promozione e la valorizzazione dell’alta Valle Bormida e della Valle Uzzone. La tavola rotonda ha trattato diversi aspetti della filiera del pane: dalla produzione del grano (in particolare quello antico e tradizionale), alla lavorazione nei mulini locali, dalla panificazione fino alla distribuzione.

Non sono stati tralasciati gli aspetti nutrizionali positivi del pane prodotto con grani antichi. L’incontro è stato anche l’occasione per discutere di come sia possibile attivare filiere complete, dal produttore al consumatore.

Dopo i saluti del sindaco Roberto Vero, sono intervenuti: Anna Marson (docente universitaria), Enrico Giacosa (presidente dell’Associazione autonoma panificatori del Cuneese e promotore del consorzio di tutela Pan ed Langa), Andrea Ferrero (del mulino Stenca di Cortemilia), Mauro Forneris (Coldiretti), Marcello Gatto (presidente del consorzio di Tutela e valorizzazione dei cereali e legumi dell’alta Langa), il produttore di grano Elia Zanellato e il medico Massimiliano Fossarello.

Il convegno ha permesso di confrontarsi con altre esperienze italiane: l’associazione dei grani antichi di Montespertoli, in Toscana, la filiera cerealicola Gran Prato e il progetto Pan e farine dal Friùl di mieç, promossa da quattro sindaci del Friuli.

Al termine, il presidente del sodalizio organizzatore, Renato Galliano, ha lanciato la proposta di costituire un gruppo di lavoro per approfondire la possibilità di sottoscrivere un patto tra le parti coinvolte nella filiera del pane in alta Langa. Fondamentale sarà l’apporto dei Comuni nell’avvio e nello sviluppo del progetto, individuando una denominazione comunale d’origine (la cosiddetta Deco), per l’intera filiera del pane dell’alta Langa.

Conclude Galliano: «I Comuni possono rappresentare una garanzia nella valorizzazione di un’attività che contribuisce a salvaguardare il paesaggio e l’economia locale».

Fabio Gallina

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