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«Salviamo il pianeta». Oggi ad Alba Petrini presenta le comunità Laudato si’

«Salviamo il pianeta». Oggi ad Alba Calin Petrini presenta le comunità Laudato si'
Al centro dell’immagine, il vescovo di Rieti Domenico Pompili ad Amatrice, in occasione della consegna, avvenuta il 15 marzo 2017, delle prime abitazioni di emergenza dopo il terremoto.

IL COLLOQUIO «Salviamo il pianeta. Le persone possono cambiare il corso della storia, con le loro decisioni, le loro prese di coscienza e con la loro volontà. Se oggi andiamo decisi verso il baratro, la moltitudine può invertire la rotta»

La casa comune è in pericolo: mobilitiamo le forze per invertire la rotta, poiché uniti si può. Dal suo ufficio di Pollenzo Carlin Petrini parla di ambiente al collasso a livello planetario, con un progetto «rivoluzionario», che parte dal basso, visto che i potenti della terra non si allertano troppo: le comunità internazionali Laudato si’. Il riferimento è all’enciclica del 2015 di papa Francesco, un documento «dal valore universale, perché sviluppa un concetto non ancora a sufficienza approfondito: l’ecologia integrale, la tutela dell’ambiente nella sua interezza».

L’enciclica del 2015 l’ha colpita da subito, quando fu chiamato a redigerne la guida alla lettura per l’edizione San Paolo. Perché, Petrini? «C’è in Laudato si’ la presa di coscienza che un disastro ambientale come quello che si prospetta sarà pagato in primo luogo dai poveri, come già accade in Africa: da questo assunto consegue l’urgenza di un salto di qualità».

Petrini discute di "Buono, pulito e giusto"

Francesco ci esorta a intervenire?
«Il Santo Padre ci chiama ad agire in prima persona, mettendo in luce l’importanza delle scelte individuali, che possono sembrare marginali ma – se viste in un contesto globale e di mobilitazione – assumono notevole rilievo. L’idea delle comunità Laudato si’ parte da questa considerazione: le persone possono cambiare il corso della storia, con i loro comportamenti, con le loro prese di coscienza e con la loro volontà. Se oggi andiamo verso il baratro, la moltitudine può invertire la rotta».

Che cosa intende per comunità Laudato si’?
«Il Papa ha sottolineato nel suo straordinario documento l’urgenza d’intraprendere azioni volte a richiamare un nuovo protagonismo: è l’idea dell’ecologia integrale, connessa alla questione sociale e alla giustizia. Le comunità internazionali a cui penso non saranno confessionali ma aperte, proprio come il messaggio di Francesco: avranno l’obiettivo di farsi portatrici di un nuovo modello di pensiero ambientale e di trasmetterne le conoscenze a tutti».

Parla da presidente di Slow Food?
«No, parlo da cittadino. Credo che la piccola comunità sia oggi una delle chiavi di lettura più forti per cambiare la società. Abbiamo sotto gli occhi la sofferenza della politica a interpretare il cambiamento; osserviamo associazioni strutturate che iniziano a dare segnali di cedimento o realtà religiose che stentano. Le comunità che ho in mente possono invece assumere sfide molto coraggiose, riuscendo a vincerle, attraverso la base affettiva che è loro connaturata».

Qualche esempio?
«La famiglia, prima comunità, può decidere in modo efficace di educare i suoi membri alla responsabilità ecologica: vuol dire ridurre lo spreco alimentare, consumare meno carne, limitare la plastica. Le comunità Laudato si’ potranno avere origini diverse, senza metodo né obbligo, nascendo da gruppi strutturati – ad esempio, Slow Food, parrocchie, associazioni – oppure organizzati allo scopo. Tutte dovranno credere nel concetto di ecologia integrale e lavorare per diffonderlo, in primo luogo attraverso i comportamenti individuali».

Lei crede che la nostra società sia matura?
«Sull’onda di una buona legge e della presa di coscienza delle persone il nostro Paese ha risparmiato in due anni il 40 per cento del cibo sprecato. La sensibilità esiste».

Quale sarà il primo impegno concreto?
«Un piccolo ausilio di solidarietà verso una zona martoriata come il Centro Italia. Ad Amatrice si ristrutturerà un immobile per creare un centro internazionale denominato Casa futuro-centro studi Laudato si’ dedicato ai temi ambientali e alle loro ricadute sociali. Sarà un luogo adatto per ospitare giovani in stage, percorsi di riflessione, eventi di aggregazione e formazione, nella consapevolezza che l’educazione ha un ruolo centrale nella costruzione del nostro futuro».

Sono previsti eventi di presentazione?
«Tra il 7 e l’8 marzo monsignor Domenico Pompili, vescovo di Rieti, sarà in Piemonte: ad Alba l’incontro si terrà l’8 marzo, alle 21, nella sala Riolfo del cortile della Maddalena. La settimana successiva, il 16, il progetto sarà invece presentato a Roma, nella sala stampa della Radio vaticana, per avere diffusione internazionale».

Maria Grazia Olivero

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