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Area femminile di futsal sarà in Tv a Quelli che il calcio

ALBA Per trasformare la rigidità del pensiero dominante talvolta non è necessario il grido tonante dell’oratore o l’ambizione del politico: basta radunare poche persone accomunate da una condizione comune e insieme a loro praticare divertimento. Sono quelle rivoluzioni silenziose e semplici, che sovente non vengono neppure notate. Così è nato il progetto futsal dell’Asd Area calcio a Mussotto. Una squadra di calcio a 5 femminile, prima per tipologia e composizione in una città che conta due squadre nella Serie C con la classica formula a 11 giocatrici e che è stata anche in Serie B, pochi anni fa.

Area calcio lancia la squadra di calcio a 5 femminile

Spiegano Sara Volpe e Lucia Biagioli, ideatrici del progetto: «L’idea è stata quella di dar vita ad un gruppo che ha l’obiettivo di divertirsi in modo conciliabile con studio e lavoro, aprendo la squadra sia a studentesse che a lavoratrici». All’assenza di un’opportunità ludica di questo tipo nel panorama urbano si aggiunge il fatto che «questo progetto contribuisce ad abbattere gli stereotipi presenti riguardanti sia la condizione femminile sia il poco conosciuto calcio a 5. Siamo un gruppo unito, dentro e fuori dal campo. Abbiamo per ora iniziato con un campionato Uisp. È stata una soddisfazione enorme veder accettare con entusiasmo il progetto dalla società Area calcio – che ha creduto in tutte noi – e veder crescere un gruppo coeso». Un lavoro che troverà risonanza nazionale domenica 6 maggio, dato che le ragazze sono state invitate al bioparco di Felizzano dove stabiliranno una diretta con il programma televisivo “Quelli che il calcio” (su Rai 2, a partire dalle 15.30). Il loro scopo sarà quello di simulare le azioni da goal delle partite di Serie A che, in contemporanea, si svolgeranno negli stadi di tutta Italia.

Secondo il mister Igor Bosio, che allena anche una squadra di serie B maschile di calcio a 5: «il gruppo ha potenziale tecnico e mentale per conseguire buoni risultati. Le ragazze sono state da subito professionali trasmettendo un’incredibile voglia di lavorare».

Oggi le giocatrici sono in vetta alla classifica di campionato con 149 goal in 19 gare disputate, ma a prescindere dal risultato è la lotta implicita, nascosta nelle pieghe degli allenamenti e delle partite, a raccontare una storia di una resistenza silenziosa: quella agli stereotipi e ai pregiudizi, non soltanto relativi a uno sport trascurato dalle cronache mediatiche ma anche e soprattutto sulla condizione femminile in un panorama storicamente considerato appannaggio maschile. I giocatori diventano eroi involontari, perché simboleggiano un riscatto.

Matteo Viberti

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