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“Un bravo medico non deve far sentire dolore, perché il dolore si ricorderà per sempre”

La vittima dell'incidente sull'Asti-Cuneo è un ortopedico che operava a Bra

INCIDENTE Profondo cordoglio ha causato l’incidente avvenuto nella mattinata di oggi martedì 10 aprile sull’autostrada Asti-Cuneo in cui ha perso la vita l’ortopedico Francesco Negro. La giornalista di Gazzetta Francesca Gerbi ha conosciuto personalmente il dottor Negro, abbiamo raccolto il suo ricordo.

Il ricordo dell’ortopedico Francesco Negro

Ho conosciuto il dottor Francesco Negro lo scorso 5 febbraio, e oggi, martedì 10 aprile, apprendo con infinita tristezza la sua scomparsa.

Ci eravamo incontrati a Cuneo, alla Facoltà di Fisioterapia, per portare la nostra testimonianza agli studenti: lui come luminare della Chirurgia della mano, io come amputata.

Mio fratello Riccardo, laureando in Fisioterapia, mi aveva segnalata come “caso diretto” e dunque, in quel piovoso lunedì, avevo raccontato della mia malformazione artero venosa, della necrosi e del mio libro, “Cicatrici oltre il buio”.

Ricordo che dapprima mi sentivo a disagio: che ne potevo sapere io di fronte a un medico di calibro e noto? Eppure no, il dottor Negro spiegò la patologia che mi aveva colpita agli studenti utilizzando termini adatti ai “non addetti ai lavori”, come me, e ci fu immediata sintonia tra di noi.

Ricordo il suo sorriso, l’umanità profonda traboccare dai suoi occhi e dal cuore. Quel che più mi aveva colpito era il porre continuamente l’accento sul fatto che un bravo medico deve saper rincuorare il malato e, soprattutto, non deve far sentire dolore, «perché il dolore si ricorderà per sempre», disse.

È proprio così, chiunque deve, prima o poi, confrontarsi con medici, sale operatorie o malattie, e la differenza, in questa terribile esperienza, passa sempre attraverso la professionalità e il senso umano di chi ci sta di fronte. Ecco, per me il dottor Francesco Negro è stato questo: un buon medico ricco di sensibilità e praticità.

Grazie, dottor Negro, per la sua passione nella ricerca e nella professione, sono certa che tutti coloro che l’hanno incontrata la porteranno per sempre nel cuore.

Francesca Gerbi

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