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Mario Dondero e Lorenzo Foglio: esposizione che narra l’umanità

Mario Dondero e Lorenzo Foglio: esposizione che narra l’umanità

MONFORTE Testimoni di epoche e luoghi diversi, ma uniti da un’intenzione: ricercare e raccontare l’umanità. È dedicata a Mario Dondero, celebre fotografo e giornalista milanese morto nel 2015, e a Lorenzo Foglio, il fotografo-postino di Barolo vissuto tra ’800 e ’900, la nuova mostra della fondazione Bottari Lattes di Monforte, allestita con la galleria Ceribelli di Bologna, l’associazione Giulia Falletti di Barolo e gli eredi dei due artisti. Intitolata “Mario Dondero e Lorenzo Foglio-Lo scatto umano” e inaugurata domenica scorsa, sarà visitabile fino al 22 luglio, con ingresso libero.

Racconta Marta Rinaldi, presidente dell’associazione barolese: «Nel 2013, durante un soggiorno nelle Langhe, vennero mostrate a Dondero alcune lastre al bromuro d’argento, con impresse le immagini scattate da Foglio un secolo prima. Il fotoreporter, che aveva raccontato i cambiamenti e i conflitti sociali italiani e del mondo, ritrovò in quegli scatti il suo stesso occhio». Da qui l’idea di un documentario dedicato a Foglio: «Purtroppo il lavoro è stato interrotto dalla sua morte, ma le sequenze iniziali erano già state girate a Barolo: Dondero aveva scelto di ricostruire i luoghi immortalati da Foglio, attraverso interviste a memorie storiche del paese e a persone a lui vicine».

Le immagini sono proiettate nella mostra, insieme a sessanta scatti dei due fotografi e diverse testimonianze, come spiega la curatrice Donatella Arione, che ha lavorato con Marta Ceribelli: «Trenta immagini di Dondero e trenta di Foglio, tutte in bianco e nero. E, come avrebbe voluto Dondero, abbiamo cercato di ricostruire la figura e il contesto storico del fotografo di Barolo, con l’esposizione di lastre e negativi custoditi dagli eredi, ma anche della sua macchina a soffietto, di stampe ritrovate nei suoi archivi e di didascalie che permettono di approfondire il suo modo di lavorare».

E se lo sguardo del fotoreporter milanese spazia da Pier Paolo Pasolini con la madre Susanna a un combattente repubblicano in Spagna, dalle ballerine di avanspettacolo agli operai della Renault in sciopero, Foglio fissa in ritratti il microcosmo della Langa: il bottaio, le materassaie, il saggio ginnico dei balilla e Luigi Einaudi in visita a Barolo.

Aggiunge la curatrice: «Se Dondero non ha bisogno di presentazioni, anche Foglio era un grande professionista. Aveva studiato fotografia a Torino e per tutta la sua attività di postino non rinunciò mai alla fotocamera, sua preziosa compagna durante i percorsi per le colline a consegnare la corrispondenza, a piedi: nelle sue immagini troviamo una Langa che non c’è più, ma che ha plasmato a piccoli passi quella di oggi».

f.p.

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