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Domani, primo ottobre, non sarà inaugurato l’ospedale di Verduno

Saitta: riprenderemo a investire e ad assumere

ALBA 1 ottobre 2018, 31 marzo 2017, 30 novembre 2016, 30 settembre 2015, 31 dicembre 2011, 31 dicembre 2010. Non stiamo dando i numeri, stiamo semplicemente elencando le date di apertura annunciate e disattese dell’ospedale di Verduno da presidenti di regione, assessori alla sanità o direttori generali dell’asl Cn2.

La promessa di inaugurare l’ospedale il primo ottobre era stata lanciata dal governatore del Piemonte Sergio Chiamparino nel novembre dello scorso anno, superfluo dire che se salirete sulla collina di Verduno domani non assisterete ad un taglio del nastro e forse nemmeno al via vai di un cantiere che ormai opera a rilento anche in settimana.

Pensando che sia un diritto per i cittadini sapere quando l’ospedale sarà aperto e ben consci che il ruolo di direttore generale dell’Asl Cn2, svolto da giugno da Massimo Veglio imponga di informare i cittadini sull’avanzamento di un’opera pubblica fondamentale come il nosocomio di Verduno, abbiamo chiesto più volte al neo direttore di poter visitare il cantiere.

Da Veglio sono arrivati solamente rifiuti a informare la stampa sull’avanzamento dei lavori e le uniche informazioni trapelate sull’ospedale sono quelle lusinghiere arrivate dalla Fondazione nuovo ospedale che con le recenti nuove donazioni ha raccolto oltre 23 milioni di euro di donazioni, dimostrando una grande serietà e attenzione da parte dei cittadini di Alba e Bra verso l’ospedale.

Se l’ex direttore generale Danilo Bono aveva spostato la fine dei lavori al 31 dicembre e l’inaugurazione poco più in là il neo direttore Veglio si era limitato a spostare in avanti di qualche settimana, a causa delle piogge primaverili.

Non ricevendo informazioni dalla collina di Verduno ci siamo andati e abbiamo incontrato alcuni operai del cantiere. Ci hanno spiegato: «Il cantiere ha viaggiato spedito fino a maggio, poi qualcosa si è inceppato, il flusso di denaro dalla Regione sembra essere rallentato e così gli stipendi che hanno iniziato ad arrivare in ritardo, come avvenuto spesso negli scorsi anni. La sensazione è che il problema nasca a monte dalla Regione che tarda a pagare la concessionaria Neosia (ex Mgr Verduno) che non riesce a pagare in tempo le aziende che operano nel cantiere, a farne le spese siamo, come sempre, noi operai, ultimi ingranaggi in questo meccanismo».

Ad allontanare l’apertura dell’ospedale anche l’accordo di cui siamo entrati in possesso firmato dai sindacati Feneal/Uil, Filca/Cisl e Fillea Cgil con la società Olicar che si occupa della realizzazione degli impianti per prolungare gli straordinari dal 7 settembre (data della precedente scadenza) al 31 gennaio 2019, con possibilità di proroga fino a giugno. La certezza è che fino al 31 gennaio nel cantiere si faranno straordinari e i lavori non saranno ultimati.

«Era chiaro da tempo che la data di fine lavori indicata in ultima battuta a noi dipendenti il 15 dicembre non sarà rispettata», aggiungono gli operai che precisano: «Il cantiere è al 90% di realizzazione, ma una volta ultimati i lavori dovranno essere effettuati i collaudi».

Abbiamo chiesto agli operai se, come annunciato più volte dall’ex direttore Danilo Bono i collaudi potranno essere effettuati man mano che saranno consegnati i piani: «Questo è vero solo in parte, perché se per il collaudo è necessario accendere una caldaia o un determinato impianto bisogna attendere la fine dei lavori, si possono effettuare i collaudi preventivi, non quelli di funzionamento».

Quanto potrebbero durare allora i collaudi e quando inaugurerà l’ospedale? Lo abbiamo chiesto a loro: «A nostro parere dalla conclusione dei lavori occorreranno almeno 6 o 7 mesi per i collaudi, quindi l’ospedale non aprirà prima di settembre 2019, fermo restando che ci sia un flusso continuo di denaro dalla Regione, in caso contrario il cantiere potrebbe subire ulteriori rallentamenti».

Ecco l’ennesima data da aggiungere al lungo elenco dei ritardi, speriamo l’ultima di una lunga serie.

Marcello Pasquero

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