Negozi: i fondi del bando 2017 non arrivano

Fondi dallo Stato per dare un aiuto ai piccoli negozi
Immagine d'archivio

ALTA LANGA È datato 2017 il bando del Ministero degli affari regionali e delle autonomie riguardante le iniziative di sostegno alle attività commerciali nei Comuni montani, dove i negozi non ci sono o il loro numero risulta carente. Le domande dovevano essere presentate dai Comuni alle rispettive Regioni di appartenenza che, in seguito, avrebbero provveduto alla valutazione dei progetti e alla formazione delle graduatorie. A quel bando hanno partecipato diversi negozi di paesi dell’alta Langa che, tuttavia, nonostante risultino beneficiari dei fondi, sono ancora in attesa di riceverli.

Tra questi c’è Vilma Ballocco, commerciante di San Benedetto Belbo che dice: «Era uscita la notizia dell’approvazione di questi fondi e il nostro paese rientrava tra quelli coinvolti, ma a oggi non abbiamo ancora notizie concrete. Per il momento si è trattato solo di parole. Il bando includeva diverse voci, dall’ammodernamento del locale a un rimborso spese per i negozianti che effettuassero consegne a domicilio. Personalmente, ero interessata al rinnovo dell’arredamento e ho allegato preventivi per un nuovo banco frigo e per un frigorifero a colonna, che ritenevo urgenti e utili».

Si trova nella medesima situazione Sara Cora, titolare del negozio di alimentari di Mombarcaro: «Il Comune ha fatto domanda ormai quasi un anno fa e il progetto è stato finanziato per 25mila euro, ma non abbiamo ancora avuto notizie di quando e come saranno stanziati questi soldi. Purtroppo i ritardi mi hanno causato problemi: a giugno si è rotto un frigorifero che rientrava tra i punti del progetto che avevo presentato e ho dovuto ripararlo in attesa dei fondi del bando per poterlo sostituire».

Unanimi sono anche le opinioni delle negozianti dell’alta Langa sulla questione delle chiusure domenicali di cui si discute in queste settimane. «La domenica è il giorno in cui lavoro di più perché in paese c’è la Messa e c’è molto più passaggio: mi farebbe comodo stare a casa ogni tanto, dopo 27 anni di lavoro, ma devo dire in sincerità che mi spiacerebbe chiudere», afferma Vilma Ballocco. Dello stesso avviso è Fiorella Rapalino, negoziante di Lequio Berria, che al bando regionale non aveva potuto partecipare in quanto in paese è presente un altro negozio: «La domenica mattina siamo aperti e l’apertura rende molto: se chiudessero anche le grandi distribuzioni sarei d’accordo sulla chiusura, altrimenti no, perché alla domenica c’è molto passaggio in paese e anche il numero di turisti è significativo». La situazione è la stessa anche a Mombarcaro, come afferma Sara Cora: «Alla domenica il negozio è aperto e spero di poter continuare a mantenerlo tale perché è il giorno in cui lavoro di più: basti pensare che vendo il doppio del pane rispetto agli altri giorni».

Debora Schellino

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