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Rotoalba: in corso il processo all’editore

Guido Veneziani arrestato per bancarotta

ROTOALBA Si è svolta ieri al Tribunale di Asti un’udienza del processo relativo al fallimento della storica
stamperia Rotoalba, risalente a tre anni fa, che vede imputato l’editore milanese Guido Veneziani,
accusato di “bancarotta fraudolenta, patrimoniale, distrattiva e preferenziale aggravata dall’entità
del disastro”.

La curatela fallimentare è stata esclusa dal dibattimento per un errore formale: la richiesta di
costituirsi parte civile è stata presentata da un avvocato nominato in un secondo momento, senza
che sia stata formalizzata la revoca dell’incarico al collega precedentemente incaricato.
Nell’udienza di rinvio a giudizio, svoltasi a maggio, Rsu e sindacati, così come i 133 dipendenti
della stamperia albese, non si erano costituiti parte civile nel processo.

La presidente del collegio Elisabetta Chinaglia si è dovuta astenere per incompatibilità, essendo
già coinvolta nel Collegio del riesame di uno degli altri imputati nel processo. Nella prossima
udienza, in programma fra una settimana, mercoledì 17 ottobre, sarà nominati un nuovo Collegio e
sarà valutata l’ammissione delle prove.

In base alle indagini della Guardia di Finanza, il dissesto ammonta a 15 milioni di euro; 2,5 milioni
la somma non versata ai dipendenti. Per la legale dell’imprenditore Roberta Minotti le accuse
sarebbero infondate: ha parlato ”di errori nelle indagini e di nessuna responsabilità penale”.
L’indagine ha coinvolto, a vario titolo, altre sette persone: Gianmaria Basile, Marco Pezzoni,
Francesco Pecere e Rino Garbetta sono stati rinviati a giudizio, come Veneziani. Alcuni coimputati
avevano scelto i riti alternativi: Andrea Pelti e Marco Fossati il rito abbreviato, venendo all’esito
assolti quando già avevano versato il risarcimento, mentre Patrizia Basile ha patteggiato due anni
con pena sospesa e risarcimento dei danni.

Adriana Riccomagno

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