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Ma casa Pina deve o no accogliere altri ospiti?

Su Casa Pina la discussione è ancora aperta

DIBATTITO  Ci sarebbe una sorta di pensionato giovanile per studenti nei piani della cooperativa Alice, nei nuovi locali che verranno costruiti a casa Pina, in corso Canale. I membri della prima commissione hanno incontrato il direttore della cooperativa Mauro Giacosa per conoscere il futuro di casa Pina, dove Alice ha ottenuto l’autorizzazione per ampliare i propri spazi di oltre 600 metri quadrati e ora chiede con una variante di potervi accogliere nuove categorie di persone.

Oggi la cooperativa Alice a casa Pina dispone di 13 alloggi per una trentina di ospiti, tra persone che stanno svolgendo un percorso di recupero dalle dipendenze, richiedenti asilo e stranieri che hanno ottenuto lo stato di rifugiato politico, ma anche donne sole con bambini.

Non avendo altre richieste per soggetti con particolari difficoltà economiche o sociali, la cooperativa ha chiesto di poter aprire le proprie porte a nuove categorie di ospiti come stagisti, studenti fuori sede, giovani lavoratori con contratto a tempo determinato, pazienti ospedalieri reduci da cure in day hospital oppure da ricoveri e i loro parenti.

Si è espresso in modo contrario all’ipotesi il consigliere comunale di Fratelli d’Italia Emanuele Bolla: «I gestori di casa Pina hanno spiegato di non avere un progetto ancora definito e che si andrebbe verso un ampliamento tipo “ostello della gioventù”, ma senza obblighi, in quanto questa variante consente comunque l’ospitalità delle categorie già oggi accolte, con rischio di sovraccaricare la zona di Mussotto di persone con evidenti criticità. Il quartiere sta già dando moltissimo alla città nell’ambito dell’accoglienza. Personalmente ho molti dubbi su questa decisione dell’Amministrazione».

m.p.

Bo: «Si teme l’arrivo di altri richiedenti asilo»

Il presidente della prima commissione Carlo Bo ha chiesto un sopralluogo a casa Pina per visitare la struttura e valutare i servizi offerti: «Il timore di chi vive in frazione Mussotto è che possano essere ospitati altri richiedenti asilo, oltre a quelli che sono già presenti».

Il geometra Mario Canova ha posto l’accento sulle problematiche dell’area in cui sorgerà il nuovo fabbricato. «Casa Pina è in una zona in cui in passato sono esondati dei corsi d’acqua, nella fattispecie il Riddone che si trova a pochi metri. La nostra preoccupazione è che ci si trovi in una zona non sicura. In queste condizioni, andare ad aumentare le presenze riteniamo che sia un rischio».

Una criticità confermata dall’architetto Alberto Negro, che ha però ricordato come nell’area siano stati realizzati lavori per migliorare la sicurezza idrogeologica, ma anche il fatto che l’oggetto della variante non è l’ampliamento di casa Pina, autorizzato con il piano regolatore del 2014, bensì l’ampliamento delle categorie di persone che possono essere accolte nella struttura.

Dopo il voto in Consiglio la richiesta sarà valutata dalla Regione Piemonte per poi tornare in Consiglio per l’approvazione finale.

Il direttore della cooperativa Alice ha ricordato come l’autorizzazione ad accogliere nuove tipologie di persone non significhi disporre dei fondi, ingenti, che serviranno per realizzare l’ampliamento di casa Pina, fondi di cui al momento Alice non disporrebbe.

m.p.

Dice Marello: «Mussotto è da sempre una comunità forte, non capisco il fondamento delle critiche dell’opposizione»

Demagogia, oltre ad anteposizione della politica al sentimento, irragionevole opposizione all’aiuto dei più deboli. Clima di rigidità che dal nazionale “cola” sul locale, ripetendosi nelle sue dinamiche. È così che i consiglieri di maggioranza, neanche troppo tra le righe, sembrano valutare le critiche dell’opposizione durante il Consiglio comunale del 30 novembre riguardo alla vicenda di casa Pina gestita dalla cooperativa Alice. «Casa Pina rappresenta uno dei primi tentativi di integrazione nella nostra città», ha dichiarato il sindaco Maurizio Marello. E ha aggiunto: «La proposta della cooperativa è quella di aprire le porte agli studenti (limiteremo la nuova utenza a questa categoria), che in modalità di co-housing vivrebbero con persone portatrici di fragilità. Oltre al fine sociale, otterremo un risultato pragmatico, dato che Alba risulta carente di soluzioni abitative, come gli ostelli, per i giovani. Non capisco quale sia la difficoltà a comprendere l’iniziativa: l’unico effetto sarà quello di aiutare persone fragili. Capisco che il cambiamento possa suscitare paure, ma la comunità di Mussotto è molto forte: ad esempio ha retto e integrato negli ultimi 50 anni l’esistenza di un campo nomadi, non voluto in nessun’altra parte della città». Il primo cittadino ha poi osservato come non sussista alcun rischio idrogeologico.

La delibera su casa Pina è stata infine approvata, ma con voto favorevole della sola maggioranza (opposizione astenuta).

v.g.

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