“Iraq: una ferita aperta”, mostra allestita da Emergency in Banca d’Alba

 “Iraq: una ferita aperta”, mostra allestita da Emergency in Banca d'Alba
Una delle immagini scattate da Giles Delay

ESPOSIZIONE Dal 15 gennaio 2017, con l’inizio dell’offensiva a Mosul, Emergency ha rimesso in funzione il centro chirurgico di Erbil, a 80 chilometri da Mosul, per garantire assistenza alle vittime del conflitto. Il 31 agosto dello stesso anno, due mesi dopo la fine dell’offensiva a Mosul, Emergency ha lasciato la gestione dell’Ospedale al Ministero della sanità locale. In sette mesi, l’associazione umanitaria ha assistito oltre 1.412 vittime di guerra. Il fotografo inglese Giles Dulay ha documentato senza reticenze la drammatica realtà di morti, feriti, profughi, raccontandola attraverso le immagini in bianco e nero in esposizione nella mostra che sarà aperta venerdì 1° marzo alle 18.30, parteciperà il vice presidente di Emergency Alessandro Bertani.

Bertani, quali sono le vostre priorità?

«Quelle che pratichiamo da venticinque anni: curare le vittime della guerra e della povertà, bene e gratuitamente, senza alcuna discriminazione, nel mondo e in Italia, e promuovere una cultura di pace, di solidarietà e di rispetto dei diritti umani. Mai come in questi giorni c’è bisogno di ricordarlo».

Qual è la situazione in Iraq oggi?

«È quella di un Paese distrutto dalle guerre che si sono susseguite nel corso degli ultimi trent’anni. Un Paese nel quale anche le zone di relativa tranquillità sono state nuovamente coinvolte nel conflitto, dove i contrasti religiosi vengono cavalcati per ragioni politiche; dove, come sempre, le persone più deboli finiscono per essere le vittime del potere politico: bambini, donne, anziani, ai quali vengono negati i diritti umani fondamentali, a partire dal diritto alle cure».

Come si può sostenere la vostra attività?

«Come ci ha insegnato la nostra prima presidente, Teresa Sarti Strada, della quale proprio quest’anno ricorre il decimo anniversario della prematura morte, facendo ciascuno il suo pezzettino. In questo modo, senza accorgercene, ci troveremmo tutti a vivere in un mondo migliore. Promuovere ogni giorno tra i propri conoscenti una cultura di pace, solidarietà e rispetto dei diritti umani, sostenere il nostro lavoro come si può: con una donazione, anche piccola, continuativa, con il cinque per mille, con un lascito testamentario. Per poter continuare a curare, anche in Italia, le persone in stato di bisogno. In questi 25 anni, di strada insieme ai nostri sostenitori ne abbiamo fatta tanta: quasi 10 milioni di pazienti curati, praticando quotidianamente il diritto alle cure, il rispetto dei diritti umani. Se ciascuno di noi facesse quel suo piccolo pezzettino, quell’utopia che ancora sembra essere l’abolizione della guerra sarebbe presto realtà. Sarebbe la più bella conquista di civiltà per la nostra umanità».

La mostra sarà visitabile da mercoledì a venerdì dalle 16 alle 19.30, e il sabato e la domenica dalle 10 alle 12.30 e dalle 16 alle 19.30.

Seicento ragazzi delle scuole visiteranno la mostra

Dieci anni di volontariato con Emergency ad Alba: li racconta Manuela Currado, referente del gruppo. “Da sempre siamo impegnati in attività di informazione e di sensibilizzazione dell’opinione pubblica e nella diffusione di una cultura di pace attraverso la partecipazione a conferenze, incontri e, in particolare, collaborando con gli insegnanti. I volontari nella scuola sono appositamente formati per comunicare con le varie fasce di età scolastica e, ogni anno, presentano agli insegnanti progetti idonei alla collaborazione per un percorso di educazione alla pace. In questo ambito si inserisce la mostra fotografica di Duley: già più di 600 sono i ragazzi prenotati per le visite guidate. Altera attività sono volte, attraverso la partecipazione ad eventi, concerti banchetti, alla raccolta fondi per finanziare le strutture sanitarie in Italia e all’estero.” Chi volesse partecipare all’attività del gruppo, può contattarlo tramite la pagina Facebook Emergency Gruppo Alba o scrivendo ad alba@volontari.emergency.it.

a.r.

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