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La differenziata è ok, ma non tutto funziona

La differenziata è ok, ma non tutto funziona

SAN DAMIANO Sono complessivamente buoni i risultati della raccolta differenziata a San Damiano, anche grazie all’attento monitoraggio degli accessi nella piattaforma ecologica di via Gamba. «Dalla fine del 2015, prendendo atto del costante aumento dei costi dei rifiuti, abbiamo deciso di controllare maggiormente gli accessi alla piattaforma ecologica. Possiamo dirci soddisfatti dell’esito di questo lavoro poiché il risparmio complessivo si aggira attorno agli 87mila euro», spiega l’assessore all’ambiente Silvia Benotti.

«Abbiamo riscontrato che accedevano alla piattaforma molti cittadini non residenti nei Comuni delle Colline Alfieri. Pertanto i controlli sono stati intensificati per evitare gli ingressi non autorizzati. Il servizio che la società Gaia svolge per i Comuni della nostra area è sostenuto attraverso il pagamento della tassa rifiuti da parte dei cittadini», prosegue Benotti. È positiva anche la percentuale di rifiuti riciclati attraverso il servizio porta a porta, che nel 2018, è stata dell’83 per cento, con un conseguente decremento dell’indifferenziato.

Prosegue l’assessore all’ambiente: «Molto lavoro è ancora da fare: occorrerà monitorare alcune zone del territorio più nascoste, che spesso sono oggetto di abbandono di rifiuti. Negli ultimi mesi l’associazione Campa mack si è adoperata per ripulire alcuni tratti e ha segnalato numerosi casi di ritrovamenti di rifiuti nei boschi: il Comune è quindi intervenuto tempestivamente». Conclude l’assessore Benotti: «È importante essere a conoscenza del fatto che, secondo il decreto legislativo 152 del 2006, l’abbandono di rifiuti è soggetto non soltanto a una sanzione amministrativa, ma è anche punibile penalmente. Inoltre, esso rappresenta anche uno spreco di risorse economiche, poiché sono gli operatori ecologici del Comune a provvedere alla rimozione. Pertanto invitiamo i cittadini a segnalare agli uffici comunali eventuali situazioni di degrado e abbandono dei rifiuti».

Elena Chiavero

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