Quasi metà dei cuneesi ha soltanto la licenza media per titolo di studio

Scuola, 52.000 posti disponibili per le assunzioni

La vocazione agricola e professionale, la presenza di maggiori opportunità di lavoro rispetto ad altre situazioni e l’impronta culturale di tipo pragmatico sono fattori che spiegano il problema, spiega l’Ires

ISTRUZIONE In provincia di Cuneo il livello d’istruzione medio per la popolazione dai 25 ai 64 anni è basso. L’allarme si legge tra i dati comunicati a Gazzetta d’Alba da Ires Piemonte a fine gennaio, quando con i ricercatori delineiamo un quadro di sintesi del mondo scolastico. Gli individui in possesso (come unico titolo di studio) della licenza media sono il 44,8 per cento, quasi uno su due. A Torino, per esempio, la percentuale scende molto, fino a 37 punti.

Perché questa subalternità della Granda? La vocazione agricola e professionale, la presenza di maggiori opportunità occupazionali rispetto ad altre realtà e l’impronta culturale di tipo pragmatico sono fattori importanti, dicono all’Ires. Ma è anche l’assenza sistematica negli ultimi decenni di politiche adeguate nel campo dell’orientamento a contribuire all’impasse. Su questo fronte una svolta sembra giungere dai tavoli della Regione, che ha diffuso i primi risultati del progetto Obiettivo orientamento Piemonte, rivolto ai giovani tra i 12 e i 22 anni: lo scopo è tentare di accompagnare i ragazzi nella scelta dei percorsi formativi e nelle prime fasi della loro vita professionale, in modo da evitare la dispersione scolastica. Gli studenti coinvolti fin qui sono stati 107mila, per un investimento complessivo di 4 milioni e mezzo di euro provenienti dal Fondo sociale europeo. La maggioranza ha un’età inferiore ai 16 anni (84.487 ragazze e ragazzi), mentre sono 23.306 i 16-22enni. A livello territoriale, 18.775 studenti partecipanti a Obiettivo orientamento risiedono nel Cuneese.

Oltre 7mila sono state le attività di gruppo svolte da 365 orientatori tra seminari, lezioni, sportelli. Quasi 500 le medie coinvolte e 118 le superiori. Agli sportelli si sono rivolti spontaneamente più di 5.600 giovani e sono arrivate oltre 1.600 segnalazioni (da parte di enti formativi, scuole, centri per l’impiego, servizi sociali) relative a casi di ragazzi o ragazze in dispersione scolastica o a forte rischio, oppure di giovani maggiorenni che hanno abbandonato precocemente gli studi. Una massiccia mobilitazione di energie, che nei prossimi anni potrebbe contribuire a prevenire fenomeni di confusione e abbandono degli studi, strutturando consapevolezze in un momento evolutivo delicato dello studente, per definizione caratterizzato da incertezza su di sé e sul mondo.

Valerio Giuliano

Granda: l’occupazione è ben distribuita tra le diverse aree

Secondo i più recenti dati di Ires Piemonte, i cuneesi nell’ultimo anno hanno totalizzato risultati migliori rispetto ai loro coetanei di altre province in matematica e italiano. Per i ricercatori, questo significa che «la qualità formativa nel territorio  è molto elevata». Per quanto riguarda il mondo del lavoro che gli studenti incontrano subito dopo aver terminato gli studi secondari, da una ricerca Sisform-Ires pubblicata il 27 gennaio, emerge come in provincia di Cuneo il totale degli annunci lavorativi sia equamente distribuito tra le città del territorio:  Alba, Bra, Cuneo, Saluzzo, Fossano. È una dinamica molto differente rispetto a quanto accade in altri distretti (dove le città metropolitane assorbono la maggioranza delle offerte di lavoro). Nella Granda, in particolare, il 40% degli annunci deriva dal mondo dell’industria, il 35% dai servizi e il 12% invece dal commercio.

Secondo i ricercatori di Ires Piemonte, però, in provincia di Cuneo il modello di alternanza scuola-lavoro attivo sul territorio non sarebbe esente da problemi: prima di tutto emerge «la grande difficoltà a conciliare le tempistiche tra gli orari di aula e quelli aziendali.

Pur se, tuttavia, nella Granda abbiamo sempre registrato una più elevata disponibilità al dialogo da parte di istituzioni e settore produttivo per trovare soluzioni».

v.g.

Banner Gazzetta d'Alba