Ultime notizie

Risparmio: i truffati con i diamanti devono attivarsi presto

Risparmio: i truffati con i diamanti devono attivarsi presto

IL LEGALE Vasco Rossi non è l’unico a essere caduto nel tranello: l’idea di acquistare dei diamanti era allettante e in tanti ci sono cascati. L’avvocato esperto in diritto bancario Alberto Rizzo, braidese, ha risposto alle nostre domande per capire meglio che cosa è successo e che cosa debba fare chi sia stato danneggiato. Buoni fruttiferi postali: attenzione a quanto viene rimborsato
Avvocato, com’è nata questa vicenda?
«L’Autorità garante per la concorrenza e il mercato (Antitrust), in una decisione del 30 ottobre 2017, aveva ritenuto gravemente ingannevoli e omissive le modalità di offerta dei diamanti da investimento da parte di due società, la Intermarket diamond business Spa (Idb) e la Diamond private investment Spa (Dpi), operata anche attraverso alcuni istituti di credito: Unicredit e Banco Bpm per Idb; Intesa Sanpaolo e Monte dei Paschi di Siena per Dpi».
Cosa veniva contestato?
«I profili di scorrettezza riscontrati per entrambe le società hanno riguardato le informazioni ingannevoli e omissive diffuse attraverso il sito e il materiale promozionale dalle stesse predisposto in merito al prezzo di vendita dei diamanti, presentato come quotazione di mercato, frutto di una rilevazione oggettiva pubblicata sui principali giornali economici; all’andamento del mercato dei diamanti, rappresentato in stabile e costante crescita; all’agevole liquidabilità e rivendibilità dei diamanti alle quotazioni indicate e con una tempistica certa; alla qualifica dei professionisti come leader di mercato».
Non era vero?
«In realtà, alla luce delle risultanze istruttorie, è emerso che le quotazioni di mercato rappresentavano i prezzi di vendita liberamente determinati dai professionisti, in misura ampiamente superiore al costo di acquisto della pietra e ai benchmark internazionali di riferimento (Rapaport e Idex). Inoltre, l’andamento delle quotazioni era rappresentato dall’andamento del prezzo di vendita delle imprese, annualmente e progressivamente aumentato dai venditori: pertanto, le prospettive di liquidabilità e di rivendibilità erano legate solo alla possibilità che il professionista trovasse ulteriori consumatori all’interno del proprio circuito».
Come erano state sanzionate le società e le banche?
«Le sanzioni irrogate sono state, in un caso, pari complessivamente a 9,35 milioni (2 milioni per Idb, 4 milioni per Unicredit, 3,35 milioni per Banco Bpm); nell’altro caso, pari complessivamente a 6 milioni (un milione per Dpi; 3 milioni per banca Intesa; 2 milioni per Mps)».
Quali le conseguenze? È possibile che anche sul territorio ci siano delle persone coinvolte?
«In Italia, alla luce delle recenti indagini giudiziarie, si stima che possano essere coinvolti oltre 170mila consumatori. È pertanto ragionevole ritenere che molti risiedano nella Granda».
Che cosa deve fare chi pensa di essere stato truffato?
«A tutti i risparmiatori eventualmente coinvolti nella vicenda è consigliabile rivolgersi a professionisti esperti nella materia del diritto finanziario, al fine di poter vagliare la sussistenza di elementi di responsabilità, anche a carico degli intermediari bancari, promuovendo quindi le azioni ritenute più opportune per il risarcimento dei danni patiti. Non attivarsi in questo senso, infatti, pregiudicherebbe le possibilità di tutela dei soggetti potenzialmente coinvolti».
Adriana Riccomagno

Banner Gazzetta d'Alba