Peppe Vessicchio dà il via alla festa della Banca d’Alba

Peppe Vessicchio dà il via alla festa della Banca d'Alba

ALBA Sarà il maestro Peppe Vessicchio, al teatro Sociale, ad aprire nella serata di venerdì 12 aprile la festa della Banca d’Alba. Il maestro dirigerà un concerto (l’ingresso è a invito) dei Solisti del Sesto filarmonico.

Indicatori in crescita per il bilancio d’esercizio 2018: i dati confermano l’andamento positivo di Banca d’Alba, secondo istituto di credito cooperativo in Italia, a partire dai 37 milioni di euro di utili, tutti ricapitalizzati a favore delle attività del territorio, dimezzati gli Npl (i crediti cosiddetti deteriorati per i quali si prospetta l’inesigibilità) che passano dal 16 all’8 per cento con le proiezioni per il 2019 che parlano di un ribasso ulteriore pari a un punto percentuale (l’incidenza sul bilancio è pari all’1 per cento).
Più di 1.300 i mutui erogati per l’acquisto di prime case, 2mila attività imprenditoriali beneficiarie di finanziamenti (per complessivi 460 milioni di euro in 12 mesi) e un volume d’affari che supera il miliardo di euro.
Questi i numeri di Banca d’Alba presentati nella Sala delle maschere del castello di Grinzane Cavour, venerdì 5 aprile, dal “triumvirato” dirigenziale composto dal presidente Tino Cornaglia, dal vicepresidente e presidente del comitato esecutivo Pierpaolo Stra e dal direttore generale Riccardo Corino.
«Ventuno anni fa una scelta azzardata fatta da tre banche di passare sulle animosità di campanile confluendo in un unico ente di credito cooperativo: così nasceva Banca d’Alba», esordisce il presidente Tino Cornaglia, «oggi, dopo un triennio segnato dalla difficile ripresa economica, possiamo parlare di un aumento di 8mila unità per quanto riguarda i dati relativi ai soci, passati dai 47mila del 2016 agli oltre 54mila attuali, dei quali il 19 per cento sono giovani con meno di 30 anni».
Più di 20 milioni di operazioni eseguite in un anno dai 470 dipendenti distribuiti su 73 filiali sparse fra Albese, Ponente ligure, Torinese e Verbano-Cusio-Ossola.
«La territorialità è il nostro modo di essere», ha proseguito il direttore generale Riccardo Corino, «la filiale il modo in cui questo tratto si esprime, luogo fisico di incontro e rapporto col cliente: questo il nostro modo di fare banca». Il 4 marzo è stata ufficializzato, in ottemperanza alle normative sulla riforma del credito cooperativo, l’ingresso di Banca d’Alba in Iccrea (gruppo bancario cooperativo con sede operativa a Milano), l’ente che coordinerà 142 istituti di credito in tutta Italia con un patrimonio consolidato di 11 miliardi di euro. Pierpaolo Stra rivestirà la carica di amministratore del gruppo.
«Questo accordo pur non pregiudicando l’autonomia operativa, che significa per noi tempestività nell’azione, amplierà le garanzie per i nostri clienti», sottolinea il presidente Tino Cornaglia.
Davide Gallesio

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