Torre tra i filari? Il Comune, per ora, non decide

Torre tra i filari? Il Comune, per ora, non decide
L'area nella quale dovrebbe sorgere la torre-belvedere.

CASTELLINALDO La seduta consiliare di lunedì 8 aprile è stata teatro di un’accesa discussione che ha portato al rinvio del punto più importante all’ordine del giorno. La questione al centro del dibattito è stata la proposta della maggioranza di derogare su alcuni vincoli urbanistici che insistono sul terreno dell’azienda agricola Cascina Chicco, posto in località Granera Alta. Il tutto per consentire la costruzione di “Viticcio”, una torre panoramica di 7 metri di diametro e 15 di altezza, che l’azienda vinicola canalese avrebbe intenzione di realizzare e che costerebbe intorno al mezzo milione di euro.

«Di fatto si tratterebbe di concedere il permesso di costruire in deroga a due punti del piano regolatore. Il primo, generale, è legato all’altezza massima degli edifici, che non dovrebbe superare i 7 metri; il secondo è legato a quella specifica zona, che sarebbe di verde vincolato: si potrebbe edificare, ma non si dovrebbero costruire edifici impattanti a livello volumetrico», ha spiegato il tecnico comunale.
«La deroga verrebbe concessa solo nel caso in cui il Consiglio comunale riconoscesse nella costruzione della torre ragioni di pubblica utilità. La motivazione andrebbe ricercata nel fatto che la stessa sarebbe aperta al pubblico come punto belvedere, tutti i fine settimana e su richiesta, e potrebbe risultare un’attrattiva turistica come accaduto per alcuni edifici di recente costruzione, ad esempio L’astemia pentita di Barolo», ha aggiunto il tecnico.

Sulla questione si sono espressi quasi tutti i consiglieri. Quelli della minoranza hanno avanzato perplessità, non tanto sul progetto in sé, quanto sul rischio che una prima concessione in deroga ai vincoli del piano regolatore possa creare un precedente da sfruttare per altre richieste simili. Particolarmente acceso è stato l’intervento dell’esponente della minoranza Giuseppe Baracco, che si è dichiarato fermamente contrario alla proposta. A suo parere, la struttura in questione rovinerebbe un sito di particolare bellezza e la costruzione della torre non porterebbe vantaggi al paese perché è distante dall’abitato, mentre sarebbe fortemente impattante sul paesaggio, senza particolari meriti estetici.

Non sono mancate le perplessità anche all’interno della stessa maggioranza, espresse dal consigliere Luca Tarasco e, in fase di voto, da Enrico Battaglino, che si è astenuto dal sostenere la proposta di voto della sua compagine. Ha concluso il sindaco Giovanni Molino: «Se ci fosse stata unanimità d’intenti tra tutti i consiglieri avremmo appoggiato la rimozione dei vincoli e consentito la costruzione perché, per noi, valorizzerebbe davvero la zona. Ma così non è stato e, alla luce della discussione e dell’importanza del punto all’ordine del giorno, abbiamo deciso di rimandare la questione al dopo elezioni. Riteniamo giusto demandare questa scelta alla nuova Amministrazione che guiderà il paese dalla fine di maggio».

In chiusura di seduta la minoranza ha avanzato la proposta, nell’attesa di riportare nuovamente la discussione in Consiglio, di affidare a un tecnico terzo la valutazione sull’utilità pubblica dell’opera.

Sul “Viticcio”  ha voluto dire la sua anche Enrico Faccenda, sindaco di Canale e contitolare dell’azienda agricola Cascina Chicco, che ha chiesto il permesso di costruire. «L’idea della torre è nata anche per rafforzare le potenzialità di Castellinaldo nei confronti di turisti, curiosi e camminatori», ci ha spiegato Faccenda, da Vinitaly. «È sempre stato nostro interesse investire sul territorio comunale, su cui si trovano diversi nostri terreni, e abbiamo portato avanti la proposta con questo obiettivo. L’idea sarebbe di inserire il belvedere sul percorso di qualche sentiero e di metterlo a disposizione della popolazione, che potrebbe sfruttarlo come punto panoramico e attrattivo. Inoltre farebbe da cornice a eventi organizzati dal Comune, da associazioni o privati grazie alla sua posizione panoramica e alla sua gradevolezza estetica», prosegue Faccenda.

Conclude l’imprenditore: «Ho apprezzato molto i commenti dei consiglieri sull’opportunità e la bellezza del progetto. Era nostra intenzione che la proposta fosse portata all’attenzione  del Consiglio e condivisa all’unanimità, ma dal momento che così non  è stato, riteniamo che il sindaco Molino abbia fatto bene a rimandare la decisione, per poter dare a tutti il giusto tempo di valutare la cosa».

Andrea Audisio

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