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Per Bertola il M5s è alternativa al malgoverno di due decenni

ELEZIONI REGIONALI Le interviste di Gazzetta d’Alba ai candidati alla carica di presidente della Regione Piemonte.

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MOVIMENTO 5 STELLE Originario di Moncalieri, 49 anni, Giorgio Bertola, pentastellato della prima ora, è l’unico candidato governatore del Piemonte che si dice no Tav. È stato presidente della commissione per la promozione della legalità, l’antimafia piemontese, e portavoce del gruppo in commissione ambiente. Il suo programma guarda a lavoro e sviluppo, politiche sociali e sostegno alle fasce deboli, sanità e rapporto con l’Europa.

Bertola, il ruolo di candidato presidente dopo anni di battaglie tra i banchi dell’opposizione. Le piace?

«Sono stati anni intensi. Abbiamo lottato contro i tagli nella sanità del presidente Chiamparino, contro le spese pazze della Regione, le infrastrutture inutili, l’usura e l’estorsione e nella difesa della legge sul gioco d’azzardo».

Che Regione lascia Sergio Chiamparino?

«Lascia un Piemonte superindebitato in cui sono stati chiusi ospedali, tagliati servizi, è aumentato il bollo auto e si è raggiunta l’aliquota massima Irpef. Non dimentichiamo poi Rimborsopoli uno e due, lo scandalo delle firme false e quello legato a Finpiemonte, che hanno coinvolto centrodestra e centrosinistra con il M5s estraneo».

La legge contro il gioco d’azzardo patologico ha fatto scuola in tutta Italia.

«Una legge importante, che abbiamo difeso con le unghie e con i denti che ha già avuto effetti concreti e molti altri ne avrà in futuro. È nata da un lavoro comune di tutto il Consiglio ed è stata approvata da tutte le forze politiche, poi sono emersi i distinguo».

Quali sono stati?

«Il centrodestra di Cirio prima l’ha votata ora vuole stravolgerla. Chiamparino ha cercato di modificarla in fase di approvazione e di convincere il centrosinistra a fare un passo indietro, ma per fortuna non ci è riuscito».

Sul Tav avete una posizione isolata.

«Le regionali non dovrebbero essere un referendum sulla Torino-Lione. Il Tav è un’opera inutile e dannosa. L’analisi costi-benefici realizzata dal Governo ha certificato che non serve e rappresenta uno spreco di denaro pubblico. Vogliamo riportare l’attenzione dei piemontesi verso le cose importanti».

Ad esempio?

«La nostra attenzione è rivolta a sanità, trasporti, cultura, agricoltura, ambiente, aspetti che riguardano tutti i piemontesi, trascurati negli ultimi anni».

Partiamo dalla sanità.

«Sulla sanità pubblica non bisogna indietreggiare di un centimetro. I Governi hanno spinto verso una sanità privata a pagamento togliendo risorse alla sanità pubblica: questo deve cambiare. L’attenzione dev’essere rivolta all’azzeramento delle liste di attesa e alla semplificazione dei sistemi di prenotazione via telefono o Sms. Anche per quanto riguarda l’edilizia sanitaria siamo in antitesi con le posizioni di chi ci ha preceduto. Costruire l’ospedale Alba-Bra a Verduno su una collina franosa è stato un errore da non ripetere».

Per quanto riguarda i trasporti e il lavoro?

«La prima cosa da fare è riattivare le dodici linee ferroviarie sospese dalla giunta Cota e non riattivate da Chiamparino. Per quanto riguarda il lavoro si deve partire dalla riforma dei centri per l’impiego, passando per il sostegno all’innovazione tecnologica per arrivare alla valorizzazione delle eccellenze made in Piemonte, che potrà creare lavoro e interesse».

Siete contrari a tutte le grandi opere pubbliche?

«Siamo contro il Tav perché è inutile, non siamo contro l’Asti-Cuneo e anzi il Governo 5 stelle sbloccherà i cantieri dell’A33, fermi dal 2012. Ad agosto sono sicuro che partiranno i lavori, come annunciato dal premier Conte e dal ministro Toninelli».

Perché i piemontesi dovrebbero votarla?

«Perché rappresentiamo l’unica alternativa a chi ha governato, malissimo, in questi due decenni portando il Piemonte a essere la regione che cresce meno nel Nord Italia e con il tasso di disoccupazione più alto del Settentrione».

Una volta eletto si dimenticherà di Langhe e Roero?

«Langhe e Roero sono terre che conosco molto bene e sono un esempio per tutto il Piemonte. L’attenzione per questa zona sarà molto alta, ma non ci saranno figli o figliastri: saremo al servizio di tutti i piemontesi».

m.p.

Elezioni regionali: le interviste ai candidati

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