Salvini a Bra tra sostenitori e contestatori

Salvini a Bra tra sostenitori e contestatori

BRA I principali argomenti dell’attualità politica e della campagna elettorale sono rientrati nel discorso di Matteo Salvini intervenuto ieri (domenica 12 maggio) a Bra per un comizio elettorale.

A proposito dell’Asti-Cuneo il Ministro dell’interno ha detto che: «Noi siamo per i sì, l’ho spiegato anche a qualche ministro. Bisogna finirla questa benedetta Asti-Cuneo, bisogna finire i cantieri. C’è bisogno di strade, porti, aeroporti. L’Italia, il Piemonte, la provincia di Cuneo hanno bisogno di sì, di fare, di viaggiare, di lavorare, di ripartire».

Al centro delle parole di Salvini anche la Polizia: «Sono orgoglioso, come Ministro dell’interno, delle operazioni fatte questa settimana per esempio a Napoli, dove sono stati arrestati i due camorristi che hanno ferito quella bimba di 4 anni che sta lottando per la vita per cui vi invito a pregare giorno e notte perché possa tornare a casa dai genitori, a giocare con le bambole, alzandosi da quel letto d’ospedale».

«Conto che l’elemosiniere del Papa, intervenuto per riattaccare la corrente in un palazzo occupato di Roma, paghi anche i 300mila euro di bollette arretrate», ha proseguito il leader della Lega parlando a Bra del caso del palazzo ex Inpdap di Roma e sul gesto del cardinale polacco Konrad Krajewski. «Penso che voi tutti, facendo sacrifici le bollette le pagate – dice rivolgendosi ai presenti -. Se qualcuno è in grado di pagare le bollette degli italiani in difficoltà siamo felici…».

Una moltitudine rumorosa

Quando il ministro dell’interno Matteo Salvini è arrivato a Bra è stato accolto anche da oltre cento persone che, controllate dal cordone di sicurezza della Polizia, lo ha contestato intonando le note del canto partigiano “Bella ciao”. Spiega il Collettivo Mononoke, gruppo da anni operativo a livello sociale e ecologico sul territorio: «Abbiamo dimostrato che dal basso è possibile opporci alle retoriche basate sulla paura e sull’odio dell’Altro. Vogliamo ribadire che non esistono confini né interni né esterni: siamo tutti cittadini con uguale diritto di esistenza».

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