È in corso il processo per usura ai danni di un imprenditore doglianese

Rientro clandestino, condanna e nuova espulsione

CUNEO Tutto è partito dalla denuncia di un imprenditore edile doglianese: fra il 2013 e il 2014 che aveva richiesto in prestito 5mila euro ma per ottenere la somma il prestatore lo costrinse a firmare, a titolo di garanzia, un assegno di 5.500 euro al quale si aggiungeva il 10% di interesse ogni 10 giorni.

È grazie a questa deposizione che sono finiti nei guai due uomini residenti a Ceva, a processo a Cuneo per l’accusa di prestito di denaro a tasso usuraio. Uno dei due, inquisito per concorso nello stesso reato, si è costituito al contempo parte civile perché vittima a sua volta dell’altro imputato nel procedimento penale. L’imprenditore doglianese ha ammesso di aver contratto un debito di 30mila euro e di aver fatto ricorso a un fido bancario per restituire la somma gravata dagli interessi. Un altro imprenditore, sentito dai Pm ha ritrattato quanto affermato in sede di indagine, quando aveva ammesso di esser tenuto a versare un interesse di 250 euro al mese per una somma prestata.

Davide Gallesio

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