La Cappella del Barolo di Sol LeWitt e David Tremlett compie vent’anni

LA MORRA La Cappella del Barolo di Sol LeWitt e David Tremlett, uno dei primi e più riconoscibili progetti di recupero e valorizzazione del contesto ambientale delle Langhe con interventi di arte contemporanea internazionale, compie vent’anni.

Costruita nel 1914 come riparo da temporali e grandinate per chi lavorava nelle vigne circostanti e mai consacrata, la Cappella di SS. Madonna delle Grazie fu acquistata dalla famiglia Ceretto nel 1970 assieme a 6 ettari del prestigioso vigneto di Brunate, nel cuore della Docg del Barolo.

Ridotta a rudere dopo anni di abbandono, si è trasformata in uno degli edifici più famosi del territorio, la Cappella del Barolo, grazie alla famiglia Ceretto che nel 1999 ne ha affidato una reinterpretazione in chiave modernista al genio degli artisti Sol LeWitt e David Tremlett.

La Cappella del Barolo di Sol LeWitt e David Tremlett compie vent’anni

La scintilla creativa è scaturita all’improvviso davanti a un bicchiere di Barolo e alla maestosità del paesaggio. Agli artisti è subito piaciuta l’idea di recuperare l’edificio in rovina in una divisione spontanea degli interventi: all’esterno forme geometriche in colori acidi e forti disegnate dall’americano Sol LeWitt, maestro dell’arte concettuale; all’interno grandi campiture in tinte morbide, stese con il palmo della mano dall’inglese David Tremlett, anche autore dei riflessi acquei del pavimento marmoreo.

Per celebrare l’anniversario, molti gli eventi in programma nell’autunno, tra cui una Camminata organizzata con Torino Spiritualità e dedicata ai colori della Cappella con una lezione di Riccardo Falcinelli (sabato 14 settembre – info@torinospiritualita.org) e la mostra “Keeping Time” immaginata dalla famiglia Ceretto assieme agli eredi dei due artisti e curata da Guy Robertson (direttore Maheler – LeWitt Studios) e Tony Tremlett, figlio di David Tremlett (inaugurazione sabato 21 settembre – press@stilema-to.it). Per la prima volta lo scenario delle vigne delle Brunate ospiterà una mostra d’arte che sarà allestita negli spazi dell’ex distilleria Ceretto intorno alla Cappella del Barolo. L’anniversario è anche occasione di racconto grazie ad un libro, edito da Corraini, che raccoglie documenti inediti e ripercorre la storia e l’evoluzione del progetto che ha portato al felice legame tra le Langhe e l’arte.

Ceretto e l’arte

Architetti, artisti e designer di fama mondiale sono periodicamente coinvolti in variegati progetti, tra i quali oltre alla ristrutturazione della Cappella del Barolo (1999) a opera di  Sol LeWitt e David Tremlett, è possibile citare il Cubo, a Castiglione Falletto, una struttura trasparente che sovrasta il paesaggio vitato della Docg del Barolo e lo scenografico Acino presso la tenuta Monsordo Bernardina, una piattaforma sospesa sul declivio che dà all’osservatore la sensazione di fluttuare al di sopra delle colline; da non dimenticare il fascino de La casa dell’artista (2010), tra i filari di vite della tenuta Monsordo Bernardina, un loft realizzato dal recupero di un vecchio casolare, che ha ospitato artisti come Kiki Smith, James Brown, Francesco Clemente, Miquel Barcelò e Gary Hume, e al cui interno trova spazio il letto a baldacchino creato dall’artista Anselm Kiefer, e ancora il cancello-scultura ideato dall’artista Valerio Berruti per proteggere il vigneto di Bricco Rocche a Castiglione Falletto o le opere di Kiki Smith e Francesco Clemente ospitate nei due ristoranti di famiglia La Piola e Piazza Duomo, casa del cuoco tristellato Enrico Crippa.

Molte le mostre di arte contemporanea realizzate grazie ai prestiti provenienti da collezionisti, istituzioni o artisti e organizzate dalla famiglia Ceretto. Gli allestimenti, tutti curati da Bill Katz, sono stati: “10 artisti per Steven”, un’esposizione in onore dell’architetto americano Steven Shailer con opere di Simrel Achenbach, Donald Baecheler, James Brown, Francesco Clemente, Lynn Davis, Renate Graf, Juan Hamilton, Robert Indiana, Marina Karella, Anselm Kiefer, Tom Levine, Andrew Lord, Thomas Nozkowski, Kiki Smith, Philip Taaffe, Terry Winters e Zachary Wollard (2010); “Americans”, collettiva con i lavori di Jasper Johns, Julian Lethbridge, Ed Ruscha, Kiki Smith e Terry Winters (2012); “Rivers” con opere di Ellsworth Kelly (2013); “Der Rhein” (il Reno), esposizione di otto grandi tele intitolate realizzate da Anselm Kiefer (2014); “Mary Magdalene”, tre grandi sculture di  Kiki Smith  (2015); “After Omeros”, personale di Francesco Clemente (2016); “Holding the Milk”, la video-installazione di Marina Abramović (2017); “Lynn Davis & Patti Smith. Conspiracy of Word and Image” con la presenza di Lynn Davis e Patti Smith (2018).

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