In Consiglio fa discutere l’idea di trasformare corso Europa

Corso Europa, immagine di repertorio
Corso Europa, immagine di repertorio

PIAZZA DUOMO «Le risorse destinate a corso Europa non sono un contentino per le promesse fatte in campagna elettorale. Dal confronto con i cittadini sono emerse la pericolosità e la scarsa percorribilità della tratta; l’intervento di progettazione previsto permetterà di spendere meno e bene, cassando ciò che è superato per far posto al nuovo»: così, durante il Consiglio comunale, l’assessore Bruno Ferrero sulla ventilata modifica della viabilità in corso Europa, con il ripristino delle due corsie di marcia, una delle quali era stata trasformata in parcheggi dalla Giunta Marello.  Ad “aprire il fuoco”, dopo la lettura delle modifiche apportate al documento di bilancio per affrontare la sistemazione della viabilità di corso Europa – circa 150mila euro, dei quali 40mila destinati a un rilievo preliminare dell’asse viario  – è il consigliere di minoranza, nonché capogruppo Pd, Alberto Gatto che pure, poco prima, aveva ratificato assieme al gruppo gli equilibri di bilancio illustrati.

«Il nostro Comune gode di ottima salute, il bilancio non presenta debiti e la quota di avanzo disponibile supera i 4 milioni di euro. L’autonomia finanziaria del nostro ente raggiunge il 90 per cento: vuol dire che i cittadini finanziano la quasi totalità delle spese fatte», l’incipit del suo commento, proseguito verso il “centro di gravità”, corso Europa. «Ci lasciano perplessi quei 110mila euro vincolati per interventi, a nostro avviso senza alcuna validità. Legittimo lo stanziamento di 40mila euro per uno studio di fattibilità, che potrebbe anche confermare quanto già esiste».

Si concentra sul versante esplicativo Massimo Reggio, attuale titolare della delega alle infrastrutture, intervenendo sull’argomento: «Ci ha stupiti che i precedenti progetti siano stati eseguiti senza un preventivo rilievo», ha osservato, sostenendo le ragioni del “fare ordine”. «Conoscere la situazione esistente è il primo passo, lo studio di fattibilità è il modo corretto di valutare gli interventi su centinaia di metri di pista ciclabile che si snoda fra parcheggi e marciapiedi. Le lamentele dei cittadini ci hanno spinti in questa direzione, è sufficiente un’auto in retromarcia o parcheggiata a bloccare il traffico su un’arteria concepita per agevolare lo scorrimento rapido».  Di segnali forti, fondati sull’azione immediata, parla il sindaco Carlo Bo, che individua il fondamento del provvedimento nel malcontento dei residenti. «Secondo noi le criticità sono molte. Un fatto su tutti: è paradossale perseverare nella realizzazione di una pista ciclabile fra i parcheggi».

Nel solco delle perplessità espresse da Gatto si inscrive anche l’intervento di Rosanna Martini dai banchi dell’opposizione. «Ho l’impressione che si stanzino soldi senza un progetto. Per che cosa verranno utilizzati i 110mila euro vincolati, se nel 2005, la sola risistemazione della segnaletica sulla medesima strada era costata 135mila euro? Inoltre nel 2015 Vigili urbani e uffici comunali avevano già condotto un’analisi in materia di circolazione sull’infrastruttura».

Davide Gallesio

Banner Gazzetta d'Alba