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La Insit di Montà cresce ancora

La Insit di Montà cresce ancora

MONTÀ La Insit, industria di Montà che progetta, sviluppa e realizza articoli tecnici in gomma stampata per il settore automobilistico, ha acquisito nei giorni scorsi la New Stl di Rivoli. L’azienda torinese, che ha un giro d’affari di due milioni di euro annui, costruisce stampi per la lavorazione della plastica e fabbrica componenti tecnici a iniezione. Le motivazioni dell’operazione del gruppo montatese – che ha anche una sede produttiva in Brasile (la Binsit), fattura quasi 30 milioni l’anno e garantisce lavoro a più di 140 dipendenti – le spiega il direttore generale Luigi Galgani Burgo.

Burgo, cosa vi ha spinti a questa mossa?
«La nostra è stata una scelta strategica. Anche se per il 2019 ci aspettiamo un lieve calo produttivo (stimabile intorno al 5-6 per cento), che non ci preoccupa perché ciclico e portato da congiunture globali sfavorevoli, sono dieci anni che cresciamo ininterrottamente. Questo ci ha consentito di coprire il mercato europeo dello stampaggio in gomma e di saturare lo stabilimento produttivo montatese. Con l’acquisizione della New Stl andremo a lavorare in spazi nuovi e direttamente su un campo per noi nuovo, ma affine, come quello dello stampaggio a iniezione della plastica. L’operazione ci permetterà di diventare un player più completo sulla piazza, perché allargheremo la gamma d’offerta dei nostri prodotti e il loro campo di utilizzo».

Come intendete procedere con la Stl?
«L’azienda era in perdita e siamo intervenuti direttamente con risorse interne per sanare la situazione e ripartire. Ci impegneremo con i nostri uomini ad apportare cambiamenti radicali a tutto tondo. Prima si limitavano, quasi sempre, a fare gli stampi per poi venderli a terzi. Ora li porteremo a utilizzare gli stessi per produrre direttamente i componenti plastici. Inoltre, col tempo, l’acquisto ci consentirà di verticalizzare anche il ciclo produttivo di Insit che potrà autoprodursi gli stampi che oggi compra all’esterno.

Dove volete arrivare?
«Vogliamo crescere sul mercato per diventare un polo di riferimento in questo settore. Tutto il personale è stato coinvolto e crede nella strategia. Il nostro obiettivo è continuare a crescere. Abbiamo già messo in piedi anche una joint venture con una società indiana per tentare di portare la produzione direttamente nel continente asiatico. Anche se le condizioni non aiutano a causa dell’instabilità politica del Paese, cercheremo di portare a casa questo accordo e sono convinto che, presto, avremo altre, positive, novità».

Andrea Audisio

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