Matteo Rossi Sebaste, l’arte del torrone con le nocciole

Matteo Rossi Sebaste, l’arte del torrone con le nocciole

AZIENDE ECCELLENTI INCONTRANO SEBASTE I numeri sono importanti quando hanno il senso che spiega un evento, una storia, un’azione. 1885, 5 e 134 – si veda l’articolo qui sotto – sono i numeri che riassumono l’essenza Sebaste, impresa di Gallo Grinzane che produce torrone e cioccolato. Grazie a questi dati e a una filosofia incentrata sulla qualità delle materie prime, la Sebaste è stata inserita nel progetto Eccellenza incontra eccellenza, in cui sono presenti le migliori aziende del Cuneese grandi promotrici di artigianalità, tradizione, innovazione, ricerca e divulgazione del bello. Ne fanno parte la cantina comunale di La Morra, la Falci di Dronero (fondatrici nel 2016 del progetto), la Salvi di Piasco e Gazzetta d’Alba.

L’INTERVISTA Parliamo con Matteo Rossi Sebaste, giovane amministratore delegato dell’azienda di famiglia, di Eccellenza incontra eccellenza, iniziativa che vede tra i partner anche Gazzetta d’Alba, accanto alla cantina comunale di La Morra, Salvi e Falci.

Matteo Rossi Sebaste, l’arte del torrone con le nocciole
Due generazioni della Sebaste sono rappresentate da Egle e dal figlio Matteo, amministratore delegato.

Che cosa significa per la Sebaste di Gallo diventare partner di Eccellenza incontra eccellenza, Matteo?

«Tutto è nato da una telefonata di lavoro con Giorgio Viberti, presidente della cantina comunale di La Morra, che mi ha proposto di entrare in questo progetto. Dalle sue parole ho subito capito che poteva essere un valido mezzo per valorizzare la tradizione, l’importanza della conduzione familiare e l’innovazione. E aggiungo che il legame della nostra famiglia con il paese di La Morra è sempre stato molto forte. Nonna Elide Giordano, moglie di nonno Dario, era nativa di La Morra, e io, con mia sorella, da piccolo passavo i mesi estivi nel paese langarolo, senza dimenticare che mio padre Riccardo vi abita attualmente».

La parola eccellenza che cosa le fa venire in mente?

«Al giorno d’oggi la qualità è data per scontata: un cibo di qualità viene fatto con ottimi ingredienti e secondo norme serie e ferree. Ma per distinguersi bisogna entrare nella sfera dell’eccellenza: materie prime selezionate e di prim’ordine, lavorazione con tradizioni radicate del “saper fare” dei maestri, tramandata di generazione in generazione, il saper seguire e capire il cliente in un certo modo. L’eccellenza è un livello superiore, capace di esaltare ancora di più la qualità, che è la sostanza su cui si deve fondare il lavoro per la creazione dei prodotti».

Come definirebbe la Sebaste, guardando alla vostra storia, al presente e al futuro di cui è portatore?

«Noi siamo un’azienda molto legata alla tradizione e alla famiglia, concetti da cui partire per lavorare serenamente e in modo dinamico. Crediamo molto nell’innovazione della tradizione, e nell’importanza della conduzione familiare. Direi che proprio l’innovazione unisce passato, presente e futuro. Ne sono esempio l’intuizione di Giuseppe Sebaste nell’unire le nocciole all’impasto per la produzione del torrone, la proposta attuale del torrone in nuovi formati per soddisfare le esigenze del consumatore, e l’introduzione di nuovi gusti per i tartufi dolci».

La nocciola, parliamone, vuol dire territorio.

«Punto fondamentale, alla base di tutto c’è la cura della nocciola nelle diversi fasi di lavorazione svolte nel nostro stabilimento. La nostra vision guarda al mercato, con sviluppi verso l’export e il settore gourmet».

Matteo Rossi Sebaste, l’arte del torrone con le nocciole 1

Che cosa significa lavorare nelle Langhe?

«Il territorio delle Langhe ha dato la possibilità alla mia famiglia di creare il torrone con le nocciole e di questo siamo molto grati. Nei decenni si è creato un forte legame con le persone. Basti pensare che l’età lavorativa media di permanenza in azienda dei dipendenti è molto alta, e questo è sinonimo di fiducia. Con l’ingresso nell’Unesco il territorio ha avuto una spinta turistica molto importante, che passa anche attraverso la produzione enogastronomica. È per noi un onore e una grande responsabilità farne parte, oltre uno stimolo per proporre prodotti ai consumatori che vogliono gustare, appunto, l’eccellenza».

I dolci, le persone e il mercato attuale: cosa ne pensa?

«I nostri dolci sono concepiti per un mercato in cui giovani e adulti possono apprezzarne la qualità. Un dolce si evolve velocemente, anche perché il consumatore vuole sempre qualcosa in più. Noi puntiamo su un mix tra tradizione, innovazione e alternanza dei prodotti per affrontare al meglio il mercato che risponde al nostro ventaglio di proposte. Oltre all’Italia, siamo apprezzati nell’Europa centrale e del Nord, in Canada e negli Stati Uniti, oltre che nell’area del Golfo, dove vanno matti per i nostri prodotti a base di cioccolato. Concludo, ringraziando i titolari dei banchi ambulanti che da sempre propongono il nostro marchio: la storia del territorio e del torrone è sempre presente».

Livio Oggero

Le cinque generazioni che hanno guardato alla qualità

L’IMPRESA La Sebaste è stata fondata nel 1885 da Giuseppe Sebaste, ed è sempre stata una realtà a conduzione familiare, che quest’anno compie ben 134 anni di attività, grazie alle 5 generazioni che si sono succedute. Giuseppe Sebaste valorizzò il torrone, tipo di dolce che si confezionava solo per il Natale, grazie all’utilizzo della nocciola tonda gentile delle Langhe, che dona una golosa fragranza, al posto delle mandorle.

Oscar Sebaste, uno dei figli di Giuseppe, portò l’automazione e iniziò a fare aumentare il mercato. Creò la prima variante di torrone, ricoprendolo di cioccolato fondente.

Dario Sebaste, figlio di Oscar, diede una svolta all’attività di famiglia, portando il marchio aziendale a essere tra i più conosciuti in Italia. Per favorire l’assaggio del suo torrone, fu il primo a confezionarlo in monodosi. Si arriva così ai giorni nostri con Egle Sebaste, figlia di Dario, capace di puntare sempre di più sulla qualità, memore anche del monito di nonno Oscar che recitava: «Se perdi un cliente per il prezzo, prima o poi tornerà. Se lo perdi per la qualità, non tornerà più». Matteo Rossi Sebaste, figlio di Egle, attuale amministratore delegato, rappresenta la quinta generazione e continua il lavoro guardando al mercato del torrone e dei tartufi dolci, puntando sempre di più sull’eccellenza.

l.o.

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