CANALE Cinque generazioni, più di 30 milioni di fatturato, 140 collaboratori, oltre 45mila metri cubi di legname trattato ogni stagione e, soprattutto, 100 anni passati a lavorare il legno. Sono i numeri che la famiglia Vigolungo ha voluto celebrare sabato scorso invitando a Vigo100 dipendenti ed ex dipendenti, clienti da ogni parte del mondo, fornitori e autorità. La festa è stata anche l’occasione per presentare il libro di Adriano Moraglio C’era una volta un pezzo di legno, che racconta la storia della famiglia Vigolungo: da falegnami di Langa a leader nel mercato dei compensati.
Realismo e lungimiranza, ha spiegato l’autore del libro, sono le caratteristiche che hanno permesso alla famiglia di crescere e creare ricchezza, per sé e per gli altri, andando oltre le difficoltà di due guerre, crisi globali e ricambi generazionali. Da Giovanni, falegname a Benevello, a suo figlio Pietro, che si sposta a Vezza, fino a Emilio, che si trasferisce a Canale e fonda la E. Vigolungo nel 1960 per la produzione di compensato, per arrivare a Pietro, in attività dal 1966, che fa crescere l’impresa e la traghetta, insieme ai tre figli – Emilio, Vera e Stefano – fino ad oggi.
La Vigolungo lavora per l’80 per cento legno di pioppo del territorio in modo ecosostenibile, coltivando, abbattendo e ripiantando senza consumare suolo. Ha spiegato Emilio Vigolungo: «Questi cento anni ci hanno lasciato un senso di orgoglio per quello che è stato fatto e di responsabilità per tutto quello che una realtà come la nostra può e deve dare per sé stessa, i suoi dipendenti e la comunità. Alti e bassi ci sono e ci saranno sempre, ma sono convinto che il modo migliore di affrontarli sia quello di seguire le persone e non i costi, di scegliere l’attaccamento al territorio e la passione rispetto alle mere logiche di mercato».
Andrea Audisio