Poste: ad Asti poco personale e disagi per gli utenti

Poste: ad Asti poco personale e disagi per gli utenti

ASTI Dopo un po’ di luce nell’autunno scorso, con l’assunzione di 39 persone, ritorna il buio sul servizio delle Poste ad Asti e provincia. Gli accordi sindacali del 13 giugno 2018 e dell’8 maggio 2019 prevedevano due tranche di stabilizzazioni: nella prima, conclusasi nel settembre dello scorso anno, sono state stabilizzate in provincia di Asti 18 persone a tempo indeterminato nel settore del recapito con contratto full-time e 21 con contratto part-time.

Il sindacato riconosce la decisione aziendale di colmare i vuoti e sottolinea che si tratta di un importante investimento, ma nei giorni scorsi la Cisl ha denunciato la gravissima carenza di personale negli uffici postali di Asti e provincia. «Si è di fronte a enormi disagi per i cittadini e grave sofferenza per i lavoratori. La posta nella città di Asti viene recapitata al massimo tre volte alla settimana e, per garantire l’apertura di tutti gli uffici, Poste è costretta quotidianamente a inviare in distacco il personale applicato negli uffici principali, con conseguente chiusura delle postazioni di lavoro e allungamento dei tempi di attesa per la clientela», afferma la coordinatrice territoriale di Slp-Cisl Asti, Annalisa Vassallo.

Prosegue la sindacalista: «Il continuo esodo di personale che ha maturato i requisiti pensionistici ha ulteriormente ridotto il numero di addetti. Oggi, su un totale di 120 uffici, 42 postazioni – collocate negli uffici principali di Asti e provincia – non sono presidiate e quindi chiuse al pubblico. È evidente che il piano occupazionale messo in atto da Poste italiane risulta insufficiente e per l’anno in corso è previsto un ulteriore consistente esodo di personale. È necessario quindi intraprendere un piano di mobilitazione che coinvolga sindacato, istituzioni e cittadini».

Paolo Cavaglià

Banner Gazzetta d'Alba