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Una data scelta alla terza Internazionale di Mosca

Una data scelta alla terza Internazionale di Mosca

8 MARZO Come il 1° maggio, la Festa delle donne nasce negli ambienti della seconda Internazionale e fa riferimento a due episodi tragici, consumati in America, dove il liberismo senza regole e le precarie libertà sindacali – bisognerà aspettare Roosevelt perché il diritto di sciopero sia garantito – rendevano lo scontro di classe particolarmente duro. Non a caso la Giornata internazionale del lavoro, celebrata per la prima volta nel 1890, nasce a memoria dei 22 martiri di Chicago, parte uccisi dalla polizia, parte impiccati.

La ricorrenza dell’8 marzo a sua volta è stata a lungo associata alla fine orrenda di più di cento operaie tessili intrappolate in un incendio, perché rinchiuse nello stabilimento a Boston (o Chicago o New York) da un padrone, preoccupato solo che le lavoratrici non perdessero tempo in uscite nei corridoi o alle toilette.

In realtà nel 1910 – quando alla Conferenza femminile indetta a Copenaghen dall’Internazionale Clara Eissner Zetkin fece propria l’idea di una giornata di mobilitazione delle donne per l’uguaglianza salariale e il diritto di voto – non si menzionò alcun incendio. Anche sulla data della festa non vi fu molta precisione. Il Partito socialista d’America celebrava il National woman’s day il 28 febbraio, in Austria, Danimarca, Germania e Svizzera nel 1911 le manifestazioni con più di un milione di partecipanti si svolsero il 19 marzo.

Fu solo nel 1921 che Clara Zetkin, passata alla terza Internazionale, scelse la data dell’8 marzo, per ricordare la rivolta delle donne di Pietrogrado contro lo zarismo avvenuta il 23 febbraio 1917 del calendario giuliano (che in quello gregoriano corrisponde proprio all’8 marzo).

Così per anni la Festa della donna si celebrò, con caratteri molto diversi, negli Stati Uniti e in Unione Sovietica, oltreché in Francia: nel resto d’Europa l’avvento al potere di Hitler e dei regimi di stampo fascista l’aveva cancellata.

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