Oltreferrovia si spacca tra vecchie e nuove leve

Oltreferrovia si spacca tra vecchie e nuove leve

QUARTIERI La sua elezione era avvenuta per alzata di mano, la sera del 3 dicembre scorso, nella sede del quartiere Oltreferrovia in via Fratelli Rosselli. Quando Marina Tibaldi, una giovane impiegata amministrativa, si è presentata all’assemblea, ha appreso della sua elezione, grazie alla votazione svolta dopo che Cesare Agnelli, storico presidente del sodalizio per 40 anni, aveva deciso di ritirarsi dall’incarico.

La giovane donna, molto attiva nel volontariato cittadino, ha subito valutato che fosse necessario effettuare il cambio di statuto, che al momento della sua elezione prevedeva che – in assenza del presidente – fossero i due membri anziani (Giuseppe Gamba e Giuseppe Stra, ndr) a reggere le sorti del quartiere. E così ha fatto. Con un lavoro lungo e articolato, svolto in collaborazione con altri residenti, ha scritto uno statuto a norma del terzo settore, adatto a un comitato di quartiere, in cui si sono dettagliati i diritti, i doveri e i compiti degli associati e le regole per l’elezione del presidente e del consiglio direttivo.
Nei successivi incontri, emergevano però sempre più marcate contestazioni sul metodo di elezione di Marina Tibaldi, a tal punto che la scorsa settimana, in una serata indetta proprio per formalizzare il direttivo, stanca di queste critiche, ha deciso di recedere dalla carica di presidente e di far quindi decadere lo statuto che aveva confezionato.

Spiega Marina Tibaldi: «A seguito di alcune contestazioni relative al metodo di votazione (alzata di mano) con cui ero stata eletta presidente del quartiere Oltreferrovia, ho deciso di recedere dal mio incarico. Anche il nuovo statuto, redatto, letto e approvato dall’assemblea straordinaria e firmato da me, non è stato ancora depositato e non lo sarà, in quanto non sarebbe documento valido, visto che il mio incarico di presidente non mi è stato riconosciuto».

A questo punto si ripristina la situazione esistente al 3 dicembre scorso, data nella quale Cesare Agnelli si è dimesso da presidente, lasciando in carica come responsabili del quartiere i consiglieri Giuseppe Gamba e Giuseppe Stra, come da statuto in vigore. Conclude Tibaldi: «Probabilmente i veterani del quartiere non erano pronti ad accettare l’energia e la tempestività dei giovani e i giovani non erano disposti a rallentare. Fin da subito si sono riscontrate difficoltà, incomprensioni, controversie: il perdurare di questa situazione non consente una sana collaborazione tra i due gruppi. Sono molto dispiaciuta perché credo che il quartiere Oltreferrovia abbia grandi potenzialità, ma probabilmente i tempi non erano e non sono maturi, per un cambio generazionale. Noi come “gruppo giovani” saremo comunque disponibili, quando si presenteranno le giuste prospettive, a lavorare per il quartiere e per l’intera città di Bra».

v.m

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