Il calcio giovanile sfrutta il blocco per programmazione e formazione a distanza

Il calcio giovanile sfrutta il blocco per programmazione e formazione a distanza

CALCIO In questo lungo periodo senza allenamenti e partite il calcio giovanile mette al centro dell’attenzione la formazione e la modalità online vede l’adesione di un numero di partecipanti inaspettato. Le attività del settore giovanile e scolastico della Figc, supportate da Ferrero, attraverso il programma Kinder joy of moving, Eni e Puma, si stanno concentrando su tre obiettivi fondamentali: la formazione rivolta agli allenatori, quella destinata alle società per far arrivare i programmi tecnici ed educativi all’interno dei club e gli approfondimenti realizzati per gli atleti e le famiglie.

Con l’intento di rivolgersi ai giovani calciatori e alle loro famiglie è stata lanciata la campagna educativa #Noi giochiamo in casa, iniziativa che si traduce in una serie di indicazioni di carattere educativo messe a disposizione sui canali istituzionali della Federazione e del settore giovanile e scolastico.

L’obiettivo è di supportare i giovani (e gli adulti coinvolti nella loro educazione sportiva) attraverso video tutorial, seminari web e approfondimenti dedicati e utili a superare al meglio, da sportivi, questo difficile momento. Messaggi riguardanti gli aspetti della salute e dei corretti stili di vita a partire della corretta alimentazione ancora più importante in questo periodo di sedentarietà, i valori positivi dello sport, il rispetto delle indicazioni sanitarie, la condivisione degli spazi, l’impegno e la resilienza, i cosiddetti life skills, l’insieme di quelle competenze trasversali che fanno dello sport e in particolare del calcio una palestra di vita.

Incontri e seminari a distanza proiettano il mondo del calcio giovanile nella prossima stagione sportiva, nella quale le iniziative dei Centri federali territoriali – in Italia sono 50 e tra di essi c’è quello attivo ad Alba sui campi del Gruppo sportivo Ferrero – si evolveranno in una direzione ancora più massiva assumendo una dimensione più capillare, intervenendo direttamente nelle società dei rispettivi territori e coinvolgendo un gran numero di calciatori, calciatrici, tecnici dirigenti e genitori.

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