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Legge piccoli Comuni: ci sono 160 milioni di euro per 5.522 paesi

200 sindaci chiedono l'attuazione della legge sui piccoli Comuni
Una delegazione Uncem in Parlamento in un'immagine d'archivio.

ENTI LOCALI A tre anni dall’approvazione all’unanimità da parte del Parlamento della legge sui piccoli Comuni, finalmente arriva il primo pezzo di attuazione dell’articolato. Il primo dato è che  sono 5.522 i piccoli Comuni italiani  beneficiari del fondo. Sono già 160 i milioni di euro accantonati.
Secondo lo schema del decreto, i piccoli Comuni possono beneficiare dei finanziamenti qualora rientrino in una delle dodici tipologie elencate: Comuni collocati in aree interessate da fenomeni di dissesto idrogeologico, quelli caratterizzati da marcata arretratezza economica, quelli nei quali si è verificato un significativo decremento della popolazione residente rispetto al censimento del 1981, i Comuni caratterizzati da condizioni di disagio insediativo, quelli caratterizzati da inadeguatezza dei servizi sociali essenziali, i Comuni ubicati in aree contrassegnate da difficoltà di comunicazione e dalla lontananza dai grandi centri urbani e quelli la cui popolazione residente presenta una densità non superiore a 80 abitanti per chilometro quadrato. E ancora, sono considerati piccoli e da comprendere tra i destinatari della legge, i Comuni appartenenti alle Unioni montane, quelli con territorio nel perimetro di un parco o area protetta e i Comuni nati da fusione.
Afferma il presidente dell’Uncem Marco Bussone: «È un passo importantissimo questo schema di primo decreto. Erano almeno due anni e mezzo che chiedevamo al Governo di dare attuazione alla legge. Ci sono state molte interrogazioni parlamentari, anche da parte dei promotori della legge nella scorsa legislatura, come i deputati Realacci, Borghi, Terzoni e altri loro colleghi. Si riparte e questo è un segnale. Ci lavoriamo come Uncem e chiediamo al Governo di procedere al più presto con l’attuazione del primo decreto e degli altri».

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