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Meo Costamagna: la fotografia rende felici

La fotografia rende felici

MAGLIANO ALFIERI Bartolomeo Costamagna ha messo su famiglia a Magliano nel 1980. Nato nel ’54, ha lavorato come perito chimico alla Ferrero dal 1975 al 2016. Per l’azienda albese è vissuto in Basilicata dall’86 al ’95. Da allora vive stabilmente in paese. Messa in questi termini sembra una storia come tante, se non fosse per la passione che il signor Meo coltiva da sempre e ha messo a disposizione per la sua comunità: la fotografia. «Non saprei dire da quando mi piace. Credo di averla sempre avuta dentro. La possibilità di fissare su pellicola un istante è una cosa meravigliosa e come molti ho iniziato immortalando le occasioni di famiglia e le uscite sulle montagne cuneesi. Il mezzo tecnico a disposizione era limitato, i rullini costavano», racconta Costamagna.

Continua il fotografo maglianese: «Ho fatto un primo corso nel 1980, organizzato dalla sezione fotografia del Cral Ferrero, dove Fiorenzo Calosso mi ha trasmesso le prime basi. Fino al 1995 ho fotografato in maniera disorganizzata tutto quello che mi capitava. Nell’autunno di quell’anno entrai in contatto con il Gruppo fotografico albese e le cose cambiarono. Conobbi Oreste Cavallo, Antonio Buccolo, Enrico Necade ed Enzo Massa. La possibilità di confrontarmi con fotografi di esperienza mi ha aiutato a disciplinare il mio modo di scattare. Ho imparato a lavorare a tema su dei progetti, cercando il soggetto adatto a rappresentare quanto si ha in mente».

«Nel 2004, con un gruppo di amici, ho fatto un viaggio in Eritrea per seguire un progetto agroalimentare e quando sono tornato ho capito di voler fare qualcosa per chi è meno fortunato», prosegue Costamagna. Nasce così l’associazione Ampelos, della quale fa tuttora parte. «Sono stato cinque volte in Eritrea e una in Etiopia. Da quella terra sono tornato con scatti per me molto significativi. Con uno ho partecipato nel 2019 al concorso Fotodigit e l’immagine è risultata prima nella sezione Anthropos», racconta il fotografo.

In pensione dal 2017, ora Costamagna ha deciso di dedicarsi a un nuovo progetto rivolto al suo paese, chiamato Gente di Magliano oggi: l’obiettivo, realizzato con il vasto mondo culturale maglianese, è quello di fissare in uno scatto i volti di uomini e donne che vivono da sempre l’uno accanto all’altro, portando nel tessuto sociale del paese il proprio bagaglio culturale. «Ogni foto è corredata da una piccola biografia. Facendo questo lavoro ho compreso meglio la mia mission fotografica: rendere testimonianza del vissuto di ogni persona, rendendo leggibili i tratti che sono custoditi nei volti di ognuno».

Oltre ai ritratti, il fotografo roerino ama molto anche il paesaggio che riesce a cogliere dalla sua casa di Magliano. «Quando scatto, mi sembra di fissare un posto di una bellezza primitiva, non contaminata dal presente. In quei momenti mi sento felice di quanto la fotografia mi dona».

Roberto Savoiardo

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